Regia di Michel Hazanavicius vedi scheda film
Un pezzo di metacinema senz'altro divertente e acuto, che meriterebbe ben più di una sufficienza striminzita se non fosse per il suo difetto originale, ovvero, la palese non originalità, trattandosi del remake in coppia carbone di un film recentissimo, One Cut of the Dead di Shin'ichirô Ueda, uscito nel 2017.
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Dopo che anche il trentunesimo tentativo di girare la stessa scena horror non va in porto, un regista piuttosto fumantino dà in escandescenze trattando male i due attori interessati (uno zombi e la sua vittima): in un'atmosfera che si è fatta pesante, la troupe continua a lavorare fino a quando scopre che la location scelta è in realtà un luogo maledetto, e che il regista stesso non solo ne era al corrente, ma aveva auspicato il risveglio dei morti per dare al proprio prodotto un aspetto il più possibile realistico.
Di fronte ad una trama di questo tipo e nel corso della susseguente carneficina, spalmata in un piano sequenza lungo una mezzoretta e infarcito di tempi morti ed evidenti toppe messe lì a coprire non meglio imprecisati imprevisti, pare che a Cannes - dove questo Coupez! del premio Oscar 'di casa' Michel Hazanavicius veniva presentato nientemeno che come film di apertura - molta gente sia fuggita via sdegnata (o forse è meglio dire 'inorridita'). Costoro probabilmente non sapevano che, terminato il cortometraggio in piano sequenza in oggetto, peraltro spassoso nel suo essere palesemente squinternato, sarebbe iniziato il film vero e proprio, o meglio, sarebbe lo stesso proseguito con la seconda e con la terza parte, una avente lo scopo di riavvolgere il nastro indietro di un mese e spiegare la genesi del corto (commissionato da una casa di produzione giapponese come titolo pilota di un nuovo canale tematico denominato "Zombie Channel"), e l'altra quello di ripercorrerne le riprese, mostrando il dietro le quinte di quella mezzora di piano sequenza, e dando quindi risposta alle domande che, inevitabilmente, lo spettatore si era posto in occasione degli svariati momenti di confusione e stallo cui aveva assistito (a patto di non essersela data a gambe).
Il risultato è un pezzo di metacinema senz'altro divertente e acuto, che meriterebbe ben più di una sufficienza striminzita se non fosse per il suo difetto originale, ovvero, la palese non originalità, trattandosi del remake in coppia carbone di un film recentissimo, One Cut of the Dead di Shin'ichirô Ueda, uscito nel 2017: niente che possa far gridare al plagio, sia ben chiaro, essendo l'autore citato nei crediti, avendo il francese optato non a caso per la stessa attrice nipponica per il ruolo della produttrice, ed essendo stato al gioco di mantenere per i personaggi i nomi originali nonostante fossero interpretati da attori europei. Assodata la genuinità del tutto, a sfuggire è il senso di un'operazione simile, visti i pochi anni che separano le due opere, laddove, stante l'affermazione di Hazanavicius di aver voluto girare in sei giorni come accadde per l'originale, per restargli fedele, la differenza grossa sta nel budget, dove ai suoi 4 milioni di euro fanno da contraltare i 27 mila dollari che aveva in mano l'esordiente asiatico (con la differenza che probabilmente sta in massima parte nei cachet).
A chi volesse vedere il presente Coupez!, che è in ogni caso un buon prodotto, va il consiglio di farlo dopo aver recuperato il succitato originale giapponese, distribuito d'altronde anche in Italia (in lingua originale con sottotitoli), dalla Tucker film, con il (pessimo) titolo Zombi contro Zombi.
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