La recensione su Mission: Impossible - Dead Reckoning - Parte 1

Prima parte di un film che vede Ethan Hunt in cerca di una doppia chiave che lo porterà a girare mezza Europa (anche in Italia!) e a scontrarsi con un vecchio nemico, che sbuca improvvisamente dal suo passato. Tom Cruise, tanto per cambiare, vuole dimostrare che i suoi sessant'anni sono i nuovi quaranta (quanto manca la prima metà degli anni'80, quando Roger Moore, arrivato a 57 anni, era consierato troppo vecchio - e si conderava lui stesso troppo vecchio - per continuare ad interpretare James Bond)  e continua con le solite acrobazie, i soliti travestimenti e i soliti inseguimenti (uno addirittra a bordo di una Fiat 500, a Roma, dove ha alle calcagna  criminali e poliziotti - ed è pure ammanettato ad una bella ragazza-ladra -, come capita spesso a Lupin III), ma tutto si allunga, si esaspera, si esagera (vedere le tanto acclamate scene sul treno dell'Orient Express, che chiude la pellicola e sono così infinite che vorrebbero far diventare la scazzottata di "A 007 - DALLA RUSSIA CON AMORE", fra il Bond di Sean Connery e il Red Grant di Robert Shaw, roba da educante, anzi da veri dilettanti), benché i colpi di scena non manchino (a metà film, soprattutto) e Tom si circondi di splendide attrici, come Hayley Atwell, Vanessa Kirby (che interpreta la Vedova...Bianca - un omaggio alla nota spia  Vedova Nera interpretata, in parecchi film Marvel, da Scarlett Johansson, dal 2010  al 2021 -) e Rebecca Ferguson. Notevoli anche la killer albina di Pom Klementieff (fatevi in là Barbara Carrera/Fatima Blush, di "007 - MAI DIRE MAI", Grace Jones/Mayday di "AGENTE 007 - BERSAGLIO MOBILE" e Famke Janssen /Xenia Onatopp di "007 - GOLDENEYE"!!!) ed il letale Esai Morales, ripescato nientemeno dal film degli anni'80 "LA BAMBA". Sforbiciare avrebbe aiutato. Anche Tom  Cruise cade nella mania dei film spezzati in due parti e della durata infinita, con scene infinite, con inseguimenti infiniti, con scazzottate infinite e dialoghi infinite e chilometrici, ecco cosa ci ci riserva questo film che ha anche l'ardire non finire. Certo, intrattiene, ma fa venire davvero la nostalgia dei nostri vecchi film di spionaggio, che duravano meno di 90 minuti, o i primi James Bond movie (i primi tre di Connery) che erano al di sotto delle due ore e raccontavano tutto, e bene (con registi come Terence Young e Guy Hamilton non poteva essere altrimenti). Incredibile che i titoli di testa arrivino a mezz'ora/quaranta minuti dall'inizio, cosa ci aspettarà adesso, che pureJames Bond faccia altrettanto e sfoderi un'avventura a puntate, sulla scia de "IL SIGNORE DEGLI ANELLI" e di "ZACK SNYDER'S JUSTICE LEAGUE"? Certi registi, certi produttori e certi interpreti moderni dovrebbero riscoprire il fascino delle scene dirette, brevi e coincise. Se non  sei un fan, rischi di guardare l'orologio per capire quanto manca ai titoli di coda. Discrete le location italiane (a Venezia e Roma), girate al tempo del Covid-19, e più volte interrotte.