Regia di Christopher McQuarrie vedi scheda film
È una partita a scacchi "Dead Reckoning", un gioco di identità perdute e ritrovate fra nuovi e vecchi personaggi della saga.
Questa volta si combatte contro un intelligenza artificiale, un entità che non ha identità, manipolatrice, capace praticamente di prevedere il futuro partendo dalla mistificazione delle immagini e della verità. Ecco perché i protagonisti si chiedono continuamente: " Cos'è la chiave? Dov'è ? Chi è il mandante? Chi la possiede? Cosa apre? ". Domande a cui dare risposta non è facile, quando non sai bene contro cosa combatti.
Al settimo episodio, la saga si interroga su dove siamo finiti, sbalzati in un mondo che fa della tecnologia più la propria croce che delizia, tallone di Achille di un umanità avida e annaspante, e vittima di se stessa, destabilizzata da un digitale oramai prevedibile e quindi obsoleto, che via via lungo il film deve cedere il posto all'analogico, se si vuole sopravvivere.
Ethan Hunt allora è l'ultimo dei romantici, uno che gioca solo alle proprie regole, uno per cui la propria vita "vale sempre meno della tua".
163 minuti sono tanti, MacQuarrie impiega un po' di più per fare decollare il film, che poi scorre via in un baleno. Magnifiche le parentesi a Roma ( un inseguimento che distrugge ogni cosa) e a Venezia ( i duelli nel vicolo e sul ponte), così come tutto l'epilogo fra le Alpi austriache sul treno in corsa.
L'impressione che la saga abbia perso un po' di freschezza c'è, ma il giudizio definitivo è rimandato a parte 2. Comunque un must per i fan dell'action.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta