Regia di David Leitch vedi scheda film
CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: BULLET TRAIN.
Vuoi andare al cinema a vedere un film di solo divertimento, cazzone, che ti faccia staccare la spina per due ore perché il cinema è anche leggerezza? E allora andate a vedere Bullet Train.
Il regista delle ultime opere cult finte trash come John Wick, Atomica Bionda e Deadpool 2, David Leitch decide di compiere uno step successivo aggiungendo un pizzico di ambizione e qualità in più al suo CV.
Bullet Train è tratto dal romanzo giapponese “I Sette Killer dello Shinkansen” ed ha fin da subito come modelli i film fracassoni di Guy Ritchie con una strizzata d’occhio al Quentin Tarantino di The Hateful Eight.
Nel Treno proiettile della tratta Tokyo-Kyoto si ritrovano 7 personaggi poco raccomandabili che sembrano lì per caso ma ognuno di loro è legato a doppio filo ad un boss della Mafia Russa chiamato “La Morte Nera” un personaggio che nessuno ha mai visto e che è ricoperto da una leggenda di morte come il Kaiser Soze dei Soliti Sospetti.
Abbiamo Ladybug, un rapinatore chiamato all’ultimo per il forfait del suo collega Carver che deve semplicemente rubare una valigetta e scendere alla prima fermata. Si chiama così perché è un portafortuna vivente come una coccinella ma lui, che ha la faccia da cazzo di Brad Pitt, si reputa Jellato e si rifugia in massime da Osho che non riesce a dire a memoria.
Abbiamo i gemelli Lemon e Tangerine, due killer inglesi fratelli molto per caso visto che uno e bianco e l’altro è nero a cui viene riservata la parte più umoristica del film e che affrontano la vita come se fossero dei personaggi usciti dal programma per bambini “Il Trenino Thomas”, che devono consegnare alla Morte Bianca il figlio rapito e i soldi del riscatto che sono dentro una valigetta.
Abbiamo Kimura, delinquente di mezza tacca alcolista trasandato che è sul treno per uccidere la persona che ha gettato il suo figlioletto da un balcone e che adesso è in coma in ospedale.
Abbiamo Prince una ragazzina che sembra uscita da un college con l’aspetto angelico ma che in realtà è una persona senza scrupoli capace di gettare un bambino da un balcone e reclutare il padre per uccidere la morte nera.
E poi ci sono The Hornet killer esperta di veleni con in dote il serpente più velenoso del mondo appena rubato dallo zoo di Tokyo e Wolf killer messicano in cerca di vendetta dopo che hanno ucciso la moglie il giorno del loro matrimonio.
Nelle due ore e passa del film tutti i personaggi si incontrano, si sparano, si accoltellano, spurgano ettolitri di sangue fino al roboante epilogo che entrano i pezzi da novanta.
Nonostante la buonissima volontà del regista e di tutto il cast, Bullet Train non raggiunge le vette dei personaggi sporchi e cattivi dei film di Guy Ritchie né le complessità narrative in sede di sceneggiatura dei flashback alla Tarantino.
Però è un film che si lascia guardare alla grande per almeno 3/4 fino al loffio finale che lascia un tantino desiderare visto che ci regala un cattivo non all’altezza dei compagni di viaggio.
Ma come ho detto in apertura al cinema si va anche e soprattutto per divertirsi e non solo per pensare, e sinceramente io mi sono divertito alla grande.
Voto 6,5
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