Regia di Damien Chazelle vedi scheda film
Ho avuto l'impressione di un film monumentale e, per certi versi, ben fatto quanto vacuo.
Un'opera eccessiva e monumentale che mi è parsa l'ennesimo atto un po' nostalgico e un po' d'amore/odio (o meglio biasimo) verso un cinema e forse, in particolare, verso un cinema che non c'è più. Ma ce n'era proprio bisogno? Intendiamoci, le interpretazioni sono di prim'ordine, la colonna sonora funziona, alcuni momenti sono riusciti e c'è qualche momento umoristico felice ma, nel complesso, a mio modesto avviso, il film non va.
Babylon appare come una continua corsa all'eccesso e allo shock visivo e narrativo; una corsa disperata nelle immagini e nei suoni che culmina in un'esagerazione continua ed esasperata che finisce per rendere, alla fine, lo spettatore insensibile a ciò che vede (e talvolta anche un po' disgustato). Le due storie che compongono il film (quella delle due star Brad Pitt e Margot Robbie) sono allacciate (un po' per tramite del personaggio principale interpretato da Diego Calva) in una maniera che, narrativamente parlando, definirei raffazzonata e l'esito di entrambe è, per molti versi, piuttosto simile e prevedibile (soprattutto per quanto riguarda la storia del personaggio interpretato da Pitt). Anche il finale, in cui Calva è al cinema e si susseguono spezzoni di vari film famosi, lascia l'amaro in bocca e sa di pretestuoso e forzato.
Perciò, in definitiva, ho avuto l'impressione di un film monumentale e, per certi versi, ben fatto quanto vacuo, che rincorre disperatamente l'eccesso come per coprire le proprie debolezze nella trama.
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