Regia di Lamberto Bava vedi scheda film
Un anziano re vuole a ogni costo un erede; se ne ritrova ben tre: un figlio naturale, però scambiato con un altro bambino nella culla da uno stregone malvagio, e la figlia di una contadina. I tre crescono separatamente e, da grandi, i loro destini si incrociano.
L'ultimo rantolo di Fantaghirò. Dopo 5 film della serie (1991-1996) e altre due fiabe televisive del tutto simili (Desideria e l'anello del drago, 1994, e Sorellina e il principe del sogno, 1996), con questo La principessa e il povero si chiude l'esperienza di Lamberto Bava regista di prodotti televisivi per famiglie a base di racconti fantasy con finale 'vissero tutti felici e contenti'. Ritornano fra i protagonisti Anna Falchi (era Desideria nel film eponimo) e Nicholas Rogers (terzo e quarto Fantaghirò); il cast è per il resto abbastanza anonimo (Mathieu Carriere, Lorenzo Crespi, Thomas Kretschmann), ma nobilitato dalla presenza in un ruolo marginale del grande Max Von Sydow, professionale come sempre. Anche nel cast tecnico ci sono conferme: la sceneggiatura è di Gianni Romoli e la colonna sonora di Amedeo Minghi, entrambi sempre presente nei sette precedenti film fantasy di Bava per Fininvest/Mediaset. La storia ricalca i soliti stereotipi del racconto magico e avventuroso con dialoghi elementari, situazioni mai troppo intense e trionfo dei buoni sentimenti illogico quanto doveroso, data la natura del prodotto. Tre ore di durata o poco più: due puntate da circa cento minuti ciascuna. Fortunatamente, chiusa momentaneamente la parentesi sul piccolo schermo, Bava negli anni successivi tornerà a girare anche per il cinema, con esiti senza dubbio migliori di questi. 2/10.
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