Regia di Charlotte Sieling vedi scheda film
Rispetto alle buone premesse iniziali sono rimasta alquanto delusa. L’ambientazione è buona, anche se come spesso avviene nei film ambientati in questo periodo i colori sono un po’ troppo cupi, e gli attori sono ottimi. Sin dall’inizio il film riesce a catturare l’attenzione e ad immergere nella vicenda e per quasi metà del tempo ho pensato di assistere finalmente a un bel film storico, ma andando avanti proprio la storia che racconta è ciò che delude di più. Intanto, prima di iniziare a guardarlo, avevo pensato che il film narrasse del periodo precedente all’Unione di Kalmar e di come Margherita ci fosse arrivata, invece tratta del periodo successivo e si concentra in particolare su un episodio piuttosto marginale, la comparsa di un uomo (probabilmente manovrato dagli oppositori di Margherita) che affermava di essere il figlio morto anni prima e quindi legittimo pretendente al trono. Difficile sapere come siano andate esattamente le cose e cosa possa aver provato Margherita, ma pare molto improbabile che possa essere stata lei stessa sul punto di cadere nell’inganno come avviene nella versione romanzata del film. Infatti la seconda parte del film prende una piega decisamente melodrammatica, perdendo così motivo di interesse, e fa apparire Margherita un po’ troppo credulona.
Già nel nostro infelice continente è sempre più raro che vengano girati film su importanti personaggi storici, se poi quando questo avviene vengono trattati in questo modo siamo messi davvero male.
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