Regia di Domenico Paolella vedi scheda film
Aspirante capostazione vince il concorso che gli permette di diventare a tutti gli effetti un dipendente delle ferrovie dello stato.
Con la divisa addosso,si appresta a lasciare il luogo in cui ha sempre vissuto per raggiungere quello in cui è ubificata la sua sede di lavoro.
La stazione, dove deve prestare servizio, è quella di un paesino sperduto e privo di attrazioni.
Tanti sono i treni che passano per Piovarolo ma pochi ed esigui sono quelli che si ci fermano.
Il nostro capostazione soffre per quella situazione perché non gli permette di avere delle gratificazioni lavorative.
La voglia, di essere mandato altrove per svolgere le sue incombenze, incomincia a diventare sempre più vigorosa e quindi più difficile da contenere.
In paese c'è un uomo anziano, ormai prossimo a fare i conti con la morte, che dice di aver visto Garibaldi pronunciare le sue ultime parole: ''qui si fa l'Italia o si muore''.
Ma con quale colore politico avrebbe voluto farla questa Italia? I socialisti sostengono che intendeva farla con il loro, i monarchici con il proprio e cosi via... ognuno cerca di tirare l'acqua al suo mulino.
Ma soltanto il vecchio moribondo è in grado di sciogliere i dubbi.
Ognuno di loro vorrebbe che si esprimesse a favore del partito che rappresentano. Come fare per riuscirci?!!! Servirsi del capostazione che possiede un berretto tanto agognato dal vecchio soldato ormai prossimo alla morte: sarebbe disposto a fare di tutto pur di possederlo.
Il capostazione potrebbe quindi corromperlo ma per farlo pretende in cambio di essere trasferito dalla stazione deprimente in cui lavora.
Ma proprio sul più bello le trattative vengono interrotte a causa del decesso del vecchio soldato.
Gli anni passano e l'Italia diventa sempre più fascista.
Bisogna adeguarsi a quella mentalità altrimenti ogni aspirazione di successo verrebbe soffocata sul nascere.
Lo sa bene il nostro protagonista ed è proprio per questo motivo che decide di sposarsi.
I fascisti erano infatti più propensi ad appoggiare l'uomo sposato.
Sarebbe andato tutto bene se avesse badato ad un piccolo ma rilevante particolare: i fascisti ripudiano le razze inferiori e la sua giovane consorte era ebrea.
Nulla da fare, si resta a Piovarolo.
Nel periodo,in cui ormai la rassegnazione si era impadronita di lui, il paese viene scosso dalla notizia di una presunta frana, colpevole di aver creato dei danni.
Evento spiacevole che si verifica proprio quando il ministro si trova a passare da quelle parti con il treno.
La sua vita è in pericolo ed il capostazione essendone cosciente si impegna fino all'inverosimile per salvaguardarlo ed accattivarsi così le sue simpatie.
Tutta fatica sprecata perchè in realtà non c'era stata nessuna frana.
Il capostazione rischia a quel punto non solo di rimanere a vita nel paesello da lui tanto odiato ma anche di perdere il posto di lavoro.
La delusione è tanta ed il film giunge alla sua conclusione proprio negli attimi in cui ce la sta mostrando.
Film rispettabile che ci offre l'opportunità di poter ammirare un Totò più serio e riflessivo che non delude.
Mancano le battute memorabili ma in compenso non si sprofonda mai nella banalità.
Il suo unico difetto è forse quello di avere dei tempi morti che appesantiscono un tantino la visione.
Cmq non venne salutato dal pubblico con grandi manifestazioni di entusiasmo.
E con il passare del tempo non sembra che sia stato rivalutato più di tanto.
Stessa sorte è toccata al ''comandante'', altro film serio interpretato dal principe della risata(a parer mio il più valido tra quelli che vedono come protagonista l'attore napoletano).
In conclusione direi che la sufficienza se la merita tutta.
Io l'ho preferito a film come ''totò cerca moglie'', che in certi punti sono davvero sconclusionati e che non avrebbero avuto lunga vita se non fossero stati sorretti dal talento di Totò.
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