Regia di Giorgio Stegani vedi scheda film
Far west. Tre cowboy girovaghi trovano una borsa piena di soldi e la rubano. Successivamente conoscono il legittimo proprietario del denaro e ne diventano amici; addirittura vengono messi a scorta delle successive spedizioni di denaro da parte dell'uomo. Ma la tentazione di tornare alla delinquenza è forte.
Lee Van Cleef, Lionel Stander, Antonio Sabato, Gordon Mitchell e Bud Spencer: già sarebbe abbastanza questa fetta di cast (a cui vanno aggiunti i nomi di Graziella Granata, Enzo Fiermonte, Herbert Fux e di altri bravi caratteristi/seconde linee) per fare tanto di cappello ad Al di là della legge, uno spaghetti western diretto dal modesto artigiano Giorgio Stegani, autore soltanto qualche mese prima del dozzinale Gentleman Jo... Uccidi (1967). Qui siamo ad altri livelli, senza ombra di dubbio: una trama non banale - già di per sè rara nel popolatissimo microcosmo del western all'italiana - e un discreto budget si accompagnano adeguatamente al parco attori assolutamente egregio di cui sopra; oltrettutto la sceneggiatura firmata da Stegani, Mino Roli, Fernando Di Leo e Warren D. Kiefer pare sufficientemente compiuta anche dal punto di vista della creazione dei personaggi, più profondi delle solite macchiette che popolano questo genere di pellicole, e offre una morale in fin dei conti buonista, ma comunque lontana dagli stereotipi del filone, quelli a base di violenza, vendetta, giustizia personale insomma. Certo, non si parla di un capolavoro e Sergio Leone è ancora distante (ma la mano di Di Leo non è sicuramente casuale), ma Al di là della legge rimane un piacevole lavoro di per sè, nonchè uno dei migliori western all'italiana di quel periodo. Anche le musiche di Riz Ortolani contribuiscono a dargli valore. 4,5/10.
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