Regia di Darin J. Sallam vedi scheda film
16° FESTA DEL CINEMA DI ROMA - SELEZIONE UFFICIALE
Gli orrori occorsi nel 1948 in Palestina durante la cosiddetta "Nakba" , ovvero catastrofe, verificatasi con l'attacco istraeliano a seguito della ritirata delle truppe britanniche, viene visto ed analizzato in un piccolo, tragico dettaglio attraverso la drammatica vicenda della adolescente Farha.
Una ragazzina intelligente e tenace che passa dall'entusiasmo contagioso e convincente del volersi dedicare agli studi prima di andare precocemente in sposa come è suo destino, anche e soprattutto in quanto figlia del capo villaggio, all'orrore di una persecuzione etnica che è il risultato di una invasione e di una guerra che dilania un territorio storicamente senza pace.
Chiusa da padre in una cantina per celarla agli invasori israeliani alla ricerca di armi nascoste, vivrà giornate imprigionata in quel tugurio guardando gli orrori della guerra tramite una fessura che la occulta e le salva la vita, ma non la coscienza.
Il film di Sarin J. Sallam descrive bene il passaggio da una pace tutta esplosione di colori e bellezze naturali, ad una guerra che è morte, distruzione ed oscurità, e trasforma ad un certo punto il suo film illudendoci di trovarci dentro ad un thriller che però la cruda realtà dei fatti tornerà a trasformare in un drammatico resoconto di vita e di morte in capo ad una umanità che non riesce a togliersi di dosso barbarie indicibili.
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