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The Honeymoon - Come ti rovino il viaggio di nozze

Regia di Dean Craig vedi scheda film

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Gangs 87

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La recensione su The Honeymoon - Come ti rovino il viaggio di nozze

di Gangs 87
1 stelle

Prendete tutti i luoghi comuni legati all’Italia che la vostra mente possa genare, mischiateli in un calderone insieme ad una buona dose di arte e di bellezza (anticipo che saranno l’unica cosa piacevole da guardare), e avrete l’ultimo film di Dean Craig che, per quanto non ci abbia mai abituato a pellicole di spessore, stavolta possiamo dire che si è superato, in peggio.

 

Due giovani innamorati stanno per sposarsi. Tutto è pronto, tranne il testimone che esordisce con una crisi mistica tra pianto, redenzione e ripensamento a nome dello sposo che sembra scimmiottare (e non poco) la performance di Zach Galifianakis in Una notte da leoni; ma purtroppo per lui Asim Chaudhry non possedendo il carisma e la brillantezza di Galifianakis e tutto quello che dice e che fa diventa un vano tentativo di divertire che si trasforma invece in noia.

 

Il problema però non sta certo da attribuire solamente a Chaudhry, anzi, si estende a tutto il cast che si basa su attori belli ma che sono totalmente estranei alla potenza del carisma recitativo e finiscono per limitarsi a leggere battute che non fanno mai ridere e che sembrano spesso anche sconnesse dal contento che si racconta, lasciandoci intuire che la problematica primaria sta proprio nella composizione della sceneggiatura e confermando quanto l’interpretazione finisca poi per incidere non solo sulla buona riuscita di un film ma anche sulla valorizzazione eventuale della stessa sceneggiatura, seppur non sempre eccellente.

 

Insomma se abbiamo una sceneggiatura già non brillante, che lasciamo recitare ad un cast non empatico, facciamo la frittata. Otteniamo infatti un film che parte come una commedia, strizzando l’occhio alle ben più famose e riuscite come detto sopra, si trasforma in un gangster movie, quando il figlio di un boss della malavita (che ha una vaga somiglianza con Jude Law, i cui scagnozzi parlano un misto tra siciliano e napoletano, mentre lui si esprime in un impeccabile italiano) si innamora della protagonista e costringe i due maschietti ad una missione illegale per riavere la donna, per finire poi nell’ultima inutile trasformazione in un film romantico che ha il classico lieto fine vomitevole.

 

La pellicola di Dean Craig fa acqua da tutte le parti. L’unica nota positiva è Venezia, il luogo magico in cui il film è ambientato. La città vive di un fascino tutto suo, talmente manifesto che le scene tra i vicoli della città e le inquadrature che si soffermano sugli scorci fotogenici della Serenissima, finiscono per essere talmente belli da assuefare chi guarda che diventa quasi immune alle evidenti ed eccessive pecche della pellicola.

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