Regia di Paolo Costella vedi scheda film
Per coltivare i rapporti di buon vicinato, Giulio e Federica invitano a cena da loro Laura e Salvatore, una coppia recentemente trasferitasi nello stesso stabile. Il freddo sarcasmo di Giulio si scontra con la mancanza di freni inibitori di Salvatore, che però Federica non disprezza affatto e, nel giro di poco, la serata si infiamma.
Il solito instant-remake di un film straniero – in questo caso Sentimental dello spagnolo Cesc Gay, 2020 – e in definitiva il solito kammerspiel con i soliti cambi drastici di direzione che coinvolgono man mano tutti gli elementi in scena stravolgendo i rapporti tra i personaggi: Vicini di casa non va oltre questo e persino il titolo non fa nulla per promettere qualcosa di interessante al pubblico. Le scelte di casting funzionano singolarmente poiché è difficile sostenere che Claudio Bisio, Vittoria Puccini, Vinicio Marchioni e Valeria Lodovini non diano il loro apprezzabile contributo alla causa; ma non si può neppure far finta di niente di fronte alla scelta di accoppiare i primi due: classe 1957 lui e di 24 anni (!) più giovane lei. Al di là di tali dettagli, anche l'idea di affibbiare a Bisio un personaggio dalla battuta sempre pronta, traboccante feroce sarcasmo, risulta quantomeno un filo scontata. D'altronde altro nel menu non è previsto e di questo ci si deve accontentare. Di Giacomo Ciarrapico e del regista Paolo Costella la sceneggiatura (in origine del già citato Gay); gli ottanta minuti di durata, a questo punto sarà chiaro il perché, sono salutati con entusiasmo. 2,5/10.
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