Regia di Paolo Costella vedi scheda film
CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: VICINI DI CASA Cecs Gay è un regista spagnolo molto amato in patria, i suoi film sono spesso candidati e vincitori del Goya. Negli ultimi anni ci siamo accorti anche Noi del suo talento al punto tale che siamo già al secondo Remake italiano. Ma se Domani è un altro giorno, rifacimento del pluripremiato Truman, è risultato un ottimo film grazie all'alchimia dei due protagonisti amici Marco Giallini e Valerio Mastandrea non si può dire lo stesso per Vicini di casa, instant remake di Sentimental interpretato da Javer Camara e tenuto congelato per quasi due anni per via del COVID. Paolo Costella, già sceneggiatore di Perfetti Sconosciuti e regista di un altro film sulla crisi di coppia come Per Tutta la Vita, mantiene il suo racconto rispettando l'origine teatrale del testo. Claudio Bisio, Vittoria Puccini, Valentina Lodovini e Vinicio Marchionni si destreggiano in questo spazio ben delimitato di palco che è questo appartamento dell'alta borghesia romana con tanto di doppia terrazza (una per mangiare, l'altra per fuggire alla ricerca di un proprio spazio). Protagoniste due coppie. Giulio e Federica in perenne crisi pronta ad esplodere e Laura e Salvatore i nuovi "Vicini di Casa" molto attivi sessualmente che con i loro rumori molesti mettono in forte imbarazzo il menage di coppia dei primi. Una cena per "conoscerci" meglio diventa pretesto per mettere sul piatto tutte le frustrazioni di coppia. Soprattutto quando gli spudorati vicini proporranno un'orgia liberatoria. Se sulla carta il film ha tanti spunti interessanti e se i primi 15 minuti fanno presagire per il meglio, Vicini di Casa è un film col fiato corto. E nonostante duri 85 minuti, la sensazione è che il film sembra non dovesse finire mai. Non so se sia l'effetto remake (visto che il film originale non è mai uscito in Italia) ma quello che manca al film è l'empatia tra la storia, gli attori con chi lo spettatore che guarda in sala. La sensazione è che le coppie siano già scollate nel casting. Claudio Bisio gigioneggia troppo consapevole di essere il più bravo dei quattro e a volte si mangia totalmente la scena come fosse a Zelig, Vittoria Puccini è poco credibile come moglie di Bisio, Vinicio Marchionni è totalmente fuori fuoco nel suo personaggio di pompiere un po' affascinante e un po' cretino, Valentina Lodovini sembra quella più in parte ma rimane troppo defilata sulla fascia. Al film manca totalmente una collocazione italiana su cui indentificarsi. Quando deve, non riesce ad essere una commedia cattiva che possa puntare ad un vero gioco al massacro. E il finale invece di risultare consolatorio, lascia tanto amaro in bocca. Quello che si dice un'occasione mancata. Voto 4/5
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta