Regia di Federico Fellini vedi scheda film
La "versione" di Fellini delle "Memorie" del Casanova. Horror vacui di un intellettuale che cercava (e non trovava) la felicità.
Boemia, l'anziano bibliotecario Giacomo rievoca gli eventi che lo hanno condotto lì. Venezia, molti anni prima. Il Carnevale scalda i cuori, gli umori e gli ormoni. Nella laguna, durante i festeggiamenti, una enorme testa allegorica viene lasciata affondare in mare. Metaforicamente cosa rappresenta? Giacomo Casanova, intellettuale ed amatore, raggiunge su di un'isola una giovane che gli ha dato appuntamento per compiacere il voyeurismo del suo ricco amante, curioso di vedere il giovane Giacomo all'opera, data la fama. Dopo l'amplesso, sulla via del ritorno, il ragazzo viene messo agli arresti. Sarà l'inizio di una lunga avventura in giro per l'Europa.
Mettendo piene mani direttamente nelle "Memorie" (coadiuvato dagli studi sul personaggio effettuati dallo scrittore Piero Chiara, forse il più grande studioso del mondo del Casanova) Federico Fellini gira l'opera più complessa e realistica (nonostante le scenografie fasulle, mare finto compreso!) dedicata al celebre veneziano. Raccontato come un horror, elegantemente triste ed inquietante, sontuoso, gioca a distruggere il mito dell'erotismo felice con scene di sesso meccaniche e monotone, scandite dagli ingranaggi di un uccello meccanico, col personaggio principale che vorrebbe (e cerca in tutti i modi di), costantemente, scrollarsi di dosso l'immagine di amatore in virtù di quella (ideologicamente più importante) di scienziato ed intellettuale (doti poco prese in considerazione).
Una vita apparentemente felice ma, in realtà, triste. Le uniche donne che, forse, ha amato sul serio sono state la giovane mantenuta (che non poteva avere) di un anziano molto ricco e una automa (bambola meccanica in scala 1/1 antenata del robot) col quale danzerà in sogno al momento della morte. Una vita scandita da incontri con personaggi grotteschi (tipo, oltre alla già citata robottina, una gigantessa) che rappresentano l'alchimia del Mondo che lo circondava. Una vita venduta al sesso meccanico, alla ricerca di un vero amore che non sarebbe mai arrivato. Il grande Federico Fellini distrugge per sempre il mito del play boy settecentesco felice e realizza quello che, probabilmente, è il suo film migliore. Le scenografie finte rappresentano il finto mito di felicità che lo ha sempre accompagnato. Stupende le malinconiche musiche, tra classica e jazz, del grande Nino Rota. Opera sfortunata e complessa. Ai provini per il ruolo di protagonista Alberto Sordi, che voleva assolutamente la parte ma non fu scelto, si presentò indossando un costume da Casanova. Poche settimane dopo l'inizio della lavorazione alcune bobine del girato furono rubate, le riprese furono interrotte a causa delle enormi spese per rigirare le scene (per far tornare in Italia Sandy Allen, che interpreta la gigantessa, l'aereo avrebbe dovuto essere di nuovo modificato per farle posto), a sorpresa com'erano sparite le bobine ricomparvero. Che mistero c'è sotto? Di tutte queste curiosità parla il film E IL CASANOVA DI FELLINI? DIVAGAZIONI SU UN FILM DA FARE. Nonostante alcune location sembrino appartenere a ville settecentesche magnifiche, il set fu interamente realizzato nei teatri di posa di Cinecittà. Alcuni oggetti di scena (come il testone della sequenza di apertura) furono realizzati da maestri della cartapesta del Carnevale di Viareggio (info a cura del Dizionario del Turismo Cinematografico). Gran lavoro dei truccatori per portare la testa dell'attore Donald Sutherland il più possibile vicino alla forma e dimensione originale del personaggio. Circola con differenti edizioni come durata e divieti (ai minori di 14 anni e di 18 anni). Capolavoro assoluto del cinema gotico malinconico!
Recensione scritta da Davide Lingua, Dizionario del Turismo Cinematografico, Verolengo, Wikipedia.
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