Regia di Joe Wright vedi scheda film
Negli anni Settanta chi amava il teatro si trovava spesso ad assistere a remake (allora si chiamavano rivisitazioni), di solito in chiave politica, di grandi classici: per intenderci, Amleto fa il metalmeccanico e Ofelia batte a piazzale Loreto. Oggi il mantra è l'inclusività, e Joe Wright ci propone un Cyrano portatore di handicap e un Cristiano di colore. Soddisfatta la political correctness, allo spettatore resta poco.
Un musical caratterizzato da una narrazione lenta e spesso noiosa, troppi incisi musicali e coreografici (peraltro, con poche eccezioni, di modesta qualità), la cancellazione tout-court di alcuni dei versi immortali di Rostand, l'insufficente analisi del rapporto tra i due protagonisti maschili.
Fra le trasposizioni cinematografiche del Cyrano de Bergerac, questa è sicuramente la peggiore. E non penso solo a quella del 1950 con José Ferrer, grandissimo e superato solo da Gérard Depardieu quarant'anni dopo, ma anche alla rivisitazione moderna di Steve Martin
in Roxanne. Voto 2.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta