Regia di Joe Wright vedi scheda film
Joe Wright ci ha provato e, a giudicare dagli applausi esplosi alla fine della proiezione stampa alla sedicesima Festa del cinema di Roma dove il suo Cyrano è stato presentato in anteprima, sembra esserci riuscito. Questo suo riadattamento personificato della commedia teatrale di Edmond Rostand ispirato alla figura di Cyrano de Bergerac è un’opera estroversa che possiede il fascino arguto delle pellicole ibride che sono composte in parte da una storia nota e in parte dalla visione alternativa che si decide di darle.
Questo “film con delle canzoni” come ironicamente lo stesso regista definisce il suo musical affinchè non gli venga mai data un’erronea etichetta, trova proprio nella musica il suo valore aggiunto: capace di non invadere mai lo spazio destinato alle emozioni o alla narrazione, che riesce a procedere linearmente, ma piuttosto accompagna il racconto, finisce addirittura per avvolgerlo, arricchendoli di un fascino che altrimenti non avrebbero.
La prova attoriale di Peter Dinklage e Haley Bennet è ben degna del film che rappresentano. Dinklage fa suo il dramma di Cyrano riuscendo a trasmettere tutto il peso della derisione, dell’emarginazione che caratterizza il suo personaggio a tal punto che la nomination ai prossimi Oscar sembra sia già nell’aria. La Bennet, giovane volto noto ma non troppo, riesce a rendere Roxanne amabile fin da subito perché è facile riconoscersi in lei, in quel suo desiderio per l’amore assoluto che spesso finisce per perdersi nei meandri dell’amore dissoluto, quello che nasce dagli occhi e oscura l’anima la vera fonte di quel sentimento estremo e irraggiungibile che, in qualche modo, alla fine, finisce sempre per prevalere.
L’impressione finale è quella di una composizione che possiede la capacità di rinvigorire una storia dell’800, ormai nota ai più, vestendola di uno sguardo diverso colmo di un sentimentalismo estremo che si fa manifesto dell’amore eterno.
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