Regia di Tea Lindeburg vedi scheda film
Nella sua drammaticità buia e costante, in cui cercano invano di guizzare le voci ridenti dei tanti bambini con i loro giochi , “As In Heaven” non riesce a mio avviso a trovare un carattere, un segno distintivo, un elemento che possa farlo distinguere dagli altri film che, come questo, raccontano della severità e della crudeltà della vita.
Il film si appoggia di tanto in tanto su qualche scena con effetti speciali, certamente utili ad intensificare il dramma, nonché sul sentimento religioso che, faticosamente, accompagna tutte le donne del film (giovani, meno giovani e anziane di lunga memoria ed esperienza) verso la strada (che mai in nessuna vita si conclude) dell’accettazione del destino proprio e di quello comunitario.
Un film discreto, bravissima la giovane protagonista, per una regia che forse (azzardo ad esprimere questa opinione) sceglie di non essere troppo obbiettiva e si propone schierandosi con una concezione “cattiva” della vita: quel “Come in Cielo”, che altro poi non è che una scheggia del Padre Nostro, risuona un po’ come beffardo, sarcastico, pronunciato, se non con aria di rimprovero, quantomeno con una piuttosto palese disillusione.
L’ultimo movimento di camera si alza superando i tetti della casa padronale della fattoria, e si assesta con un bel campo lunghissimo sui campi coltivati, i frutteti e gli armenti; ma tutto resta fermo, sospeso, i titoli di coda lentissimi, la musica a frequenze quasi inudibili, un dissolversi della vita stessa (così come il film sta raccontando del dissolversi dei sogni di vita della giovane Lise) che non lascia molto scampo, e rattrista il cuore in maniera davvero aggressiva, tanto da non riuscire forse neppure a commuovere.
Comunque interessante.
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