Regia di Aaron Nee, Adam Nee vedi scheda film
Prodotta da Paramount Pictures in colLaborazione con 3DOT Productions, Exhibit A, Fortis Films e distribuito in Italia da Eagles Pictures arriva nelle sale italiane The Lost City, un’inaspettata avventura d’altri tempi che, pur non aggiungendo niente al genere ma anzi, rivelandosi più come una sua parodia, riesce a costruire nelle sue due ore di durato uno spudorato intrattenimento per un classico lavoro da minima presa e massima resa.
"Cliff Booth sarebbe davvero fiero di me..."
Opera dei fratelli Aaron & Adam Nee, attivi già da anni e autori di Band of robbers (2015) e The last Romantic (2006) oltre che già annunciati alla regia del prossimo Masters of the Universe previsto per il 2025, e autori anche della sceneggiatura insieme a Oren Uziel e Dana Fox, The Lost City of D (titolo originale) gioca con una storia sul filo dell’assurdo ricalcando i film d’avventura degli anni Ottanta e Novanta, in primis All’inseguimento della pietra verde di Robert Zemeckis di cui il film é (a tutti gli effetti) una rilettura aggiornata ai nostri tempi, da cui riprende una cornice lussureggiante e selvaggia e protagonisti inadeguati all’avventura che é in realtà soltanto un pretesto per realizzare invece una commedia romantica, tra continui battibecchi e litigi che porteranno però all’inevitabile infatuazione dei due protagonisti, cercando di amalgamarne i diversi componenti e di trovare quindi il giusto equilibrio per ognuno di loro.
Ad ogni modo la pellicola é volutamente privo di qualsiasi ambizione o velleità autoriale, non ci pensa nemmeno per un secondo di prendersi troppo sul serio (anzi!) e ha come unico scopo quello di divertire lo spettatore, anche nel modo più rozzo possibile.
The Lost City ci offre quindi una sequela no-stop di battute, sketch e siparietti comici spingendo tutti i personaggi verso la caricatura per una soluzione efficace ma dalle gambe corte, e se nella prima parte Sandra Bullock e Channing Tatum offrono il loro meglio, con trovate e battute che effettivamente funzionano, con l’uscita di scena del “super-ospite” Brad Pitt e con la coppia di protagonisti abbandonata a loro stessi nella giungla il film comincia a perdere colpi e la parte conclusiva del film soffre di un appiattamento generale, anche nei suoi aspetti comici.
"Ma quanto sono miliardario, heheh"
Riguardo al cast é impressionante quanto Channing Tatum si trovi a proprio agio nello “sdrammatizzare”, per usare un eufemismo (leggi vera e propria presa in giro), l’esibizione del proprio corpo (muscoli compresi) pur con un personaggio così sopra le righe, almeno nella prima parte (nella seconda invece viene riscritto a una tipologia di promessa sentimentale molto più classica e meno irriverente, tanto da apparire quasi come due diversi personaggi) ma dimostra comunque ben poca alchimia con la coprotagonista Sandra Bullock, con un personaggio purtroppo fin troppo fastidioso e arrogante per incontrare davvero le simpatie del pubblico.
Chi invece si diverte un mondo (e si vede) é Daniel Redcliffe nel ruolo di un “villlain” folle ed esaltato, ennesima personaggio “estremo” col quale l’attore cerca di svincolarsi il più possibile dall’ombra di Harry Potter, ma anche lui con il procedere della pellicola (e come il resto del film) perde troppo presto lo smalto iniziale.
Esaltante, per quanto breve, invece il cameo di Brad Pitt in un momento meta-cinematografico di (forse) consapevole idiozia ma assolutamente perfetto all’interno di The Lost City (e che gioca con il machismo di Michael Douglass in All’inseguimento della pietra verde, a cui si sono direttamente ispirati per il personaggio).
Nel resto del cast Da’Vine Joy Randolph (nel consueto personaggio token preteso dalle logiche di diversity hollywoodiane non soltanto inutile o poco divertente ma anche irrispettoso proprio verso la comunità black) e Oscar Nunez, Patti Harrison, Raymond Lee e Bowen Yang in altrettanto ruoli stereotipati, incolori o insensibili verso altre culture o razze (ma tanto é solo una farsa...o no?).
Ops, Città Perduta sbagliata..scusate!
VOTO: 5,5
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