Regia di Nora Fingscheidt vedi scheda film
Ottimo soggetto, tratto però da una miniserie inglese del 2009 intitolata "Unforgiven", il film doveva essere girato l'anno successivo, già nel 2010, con protagonista Angelina Jolie, lei comunque non firmò, lo script subì diverse riscritture e il progetto si arenò, venendo riesumato nel 2019. L'idea comunque non è originale, chi scrive purtroppo non ricorda esattamente, ma il coup de théâtre finale, per quanto non inflazionato, è già presente in una pellicola precedente. C'è una cosa che non funziona, ed è Sandra Bullock, non tanto per la sua interpretazione, che non ha gravi pecche, ma per i ritocchi di chirurgia plastica ai quali si è sottoposta ultimamente che sono evidentissimi. E' altamente improbabile che una donna che passa vent'anni in carcere abbia modo nel frattempo di spararsi iniezioni di botox e filler quattro stagioni che la fanno sembrare una di quelle tardone che postano le loro foto su Tinder passate alle app che lisciano la pelle del viso, un effetto evidente ed orribile. Il ridicolo viene toccato quando in certe inquadrature l'attrice statunitense naturalizzata tedesca assomiglia parecchio all'ultimo Michael Jackson, quello che ormai aveva poco di umano. Semplicemente, Sandra Bullock non risulta credibile. Un plauso per la scelta della musica, Katie suona al piano "Everything In Its Right Place" dei Radiohead e la Ballata No 1 in Sol minore, op.23 di Chopin, lo stesso brano che Adrien Brody suona per l'ufficiale tedesco in "The Pianist".
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