Trama
Agatha, settantaquattro anni, ha con il figlio Leonidas, trentasei anni, un legame simbiotico: la donna non si è più innamorata e Leonidas non osa costruirsi una vita al di fuori delle mura di casa. Un giorno Agatha si sveglia e si ritrova all’improvviso nel suo corpo di bambina di otto anni. Dopo aver bruscamente tagliato i legami con il mondo esterno per paura di dover dare spiegazioni, l’unica soluzione di Agatha sarà chiamare Elisa, la figlia di trentotto anni, che sebbene sia indipendente ormai da molto tempo, tornerà a casa per curare le ferite rimaste ancora aperte.
Curiosità
COMMENTO DELLA REGISTA
"La vecchiaia come un ritorno all’infanzia e alla dipendenza fisica ed emotiva. La paura di tutta una vita: morire soli. Giocare con questa paura, afferrarla, rimuoverla, poi presentarla in una situazione surreale. Esplorare i legami familiari e i loro limiti: fino a che punto io esisto al di fuori dei miei genitori e del contesto familiare? Cosa succederà quando moriranno i miei genitori? Oppure, dal punto di vista dei genitori: cosa succederà quando i miei figli saranno cresciuti e non ci sarà più bisogno che io me ne prenda cura e provveda a loro? Quando potrò riprendermi la vita? E se ci riuscirò, sarà ormai troppo tardi? Tre protagonisti che non sono riusciti a portare avanti la loro vita, che non hanno trovato, o non osano, guardare in faccia la felicità: quel sentimento sfuggente cui dedichiamo tutta la vita per cercare di afferrarlo".
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