Regia di Beatrice Baldacci vedi scheda film
FESTIVAL DI VENEZIA 78 - BIENNALE COLLEGE CINEMA
Giulio ha diciott'anni e decide di trascorrere l'estate della sua maggiore età ad aiutare i genitori nella casa di campagna. Dedito alla sistemazione dell'orto, si accorge che qualcuno è giunto nella casa vicino alla sua, da anni sempre praticamente abbandonata.
È così che conosce Lia, ragazza più grande di lui di un paio d'anni, un po'riservata e cupa, giunta in loco per motivi che il giovane comprenderà nei giorni seguenti.
Tra i due si instaura una sorta di cauta complicità, ostacolata dagli atteggiamenti balzani e contraddittori di Lia, evidentemente turbata da questioni personali per le quali non desidera aprirsi col suo nuovo amico e vicino.
Sarà l'inizio di un rapporto burrascoso e pieno di alti e bassi, utile ad entrambi per affrontare le incertezze del ragazzo legate alla inevitabile inesperienza, e le paure e le incertezze che incupiscono il quotidiano della bella Lia.
Il film opera prima nel lungo di Beatrice Baldacci, ha la sua forza nella freschezza e nella fisicità ben espressa dei suoi giovani interpreti, Lorenzo Aloi (visto al festival anche nel corto Notte Romana) e la bellissima Irene Vetere di Notti magiche di Virzì. La vicenda, esile ma pertinente come storia di vita legata al contemporaneo e coming of age per nulla avventato, zoppica in alcuni passaggi un po' insistiti soprattutto al momento dell'introduzione del drammatico personaggio della madre malata di lei, ma nel suo complesso può considerarsi un esordio valido e più che dignitoso.
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