La recensione su The Undertaker and His Pals

di undying

1 stelle

Horror massacrato dalla censura americana e distribuito quindi solo in versione fortemente ridotta, che condivide la filosofia splatter tipica degli esordi di H.G. Lewis.

Un terribile sodalizio tra un impresario di pompe funebri e alcuni ristoratori è al centro di una lunga catena di delitti, compiuti da tre motociclisti: parte dei corpi dei defunti rendono infatti molto apprezzato il menù di un ristorante e, al tempo stesso, fanno fruttare l'attività del becchino. Due detective, indagando, individuano tracce compromettenti.

The undertaker and his pals: scena

Delirante e disordinato horror-comico diretto dal misconosciuto T.L.P. Swicegood, autore alla sua unica regia e all'occorrenza anche sceneggiatore. The undertaker and his pals è stato realizzato nello stesso periodo di Blood feast (H. G. Lewis, 1963), con il quale condivide uno sfrontato compiacimento nel rappresentare sullo schermo scene di sangue e violenza. Con il film di Lewis inoltre, The undertaker and his pals ha molti altri punti in comune a cominciare da un minimalismo di messa in scena e una regia che oggi potremmo definire senza mezzi termini amatoriale. Lewis infatti prima di avventurarsi dietro la macchina da presa era un docente di lingua inglese al Mississippi State College e i suoi primordiali nudie e splatter sono stati realizzati senza alcuna precedente formazione specifica (con l'esclusione di alcuni spot televisivi), anche se perlomeno le sceneggiature avevano una certa logica. Swicegood invece si dimostra negato anche su quel versante e l'idea di dare un taglio ironico al film appare del tutto fuori luogo (sono presenti scenette splapstick da comica del dopoguerra: tipo una fotografia di un marinaio che muta espressione mentre i tre assassini tagliano le gambe alla prima vittima, la signora Lamb).

The undertaker and his pals: scena

Va precisato che in origine erano state inserite nel film sequenze autoptiche girate per la formazione di studenti di chirurgia, davvero scioccanti, causa di immediata censura dopo una prima proiezione USA che ha imposto significativi tagli, tanto da ridurre il lungometraggio alla durata di circa un'ora. Se anche questo ridimensionamento ha certamente contribuito a rendere più contorta la trama, quel che resta è comunque materiale girato e interpretato malissimo, con un finale improvvisato e in stile metacinematografico, con i vari cadaveri che ritornano in vita sorridenti. Uno dei film più brutti nella storia del cinema horror, stranamente omaggiato dal regista Rob Zombie quando decide di inserire alcune battute del trailer promozionale di The undertaker and his pals nel brano musicale "What lurks on channel X" [1].

[1] Fonte: curiosità inserire nell'imdb