Regia di George Gallo vedi scheda film
Se non c'era Freeman avrei bypassato serenamente.. mannaggia a Morgan!
Perché vagando sui titoli Prime mi sono sottoposto anche io a questa tortura? Attratto esclusivamente dalla presenza di Morgan Freeman e dall’aria thriller che trapelava dalle due righe di presentazione, ecco la motivazione. Ma vorrei salvare chi per caso si imbattesse in questa ciofechissima cinematografica dove si parte da una location romana per finire in Mississipi negli USA con le gesta di un serial killer tribale che su commissione mutila giovani vittime con antichi riti per alimentare leggende e sciamanerie varie. Non ce n’è una che gira nel verso giusto nel film: sciatteria, ridicolaggini, azioni senza senso, forze dell’ordine alla mercé di questo scimmione tatuato. Incroci tra poliziotto americano e commissario romano (la telefonata transoceanica tra i due in italiano è più comica di uno sketch di Brignano), prove e indizi maldestramente lasciati a portata di mano a indicare subito lo scervellato riccone mandante, presunte crisi e sofferenze mai somatizzate che serviranno solo ad un epilogo tutto da ridere se non volesse rappresentare l’evoluzione della follia.
Il Freeman docente antropologo ad inizio pellicola chiede agli studenti come si troverebbero alle prese con un’altra cultura che cura rituali deliranti? Come chiedere a noi cosa potremmo pensare di filmetti del genere a paragone con giganti del cinema come Seven ad esempio, che qualcuno ha pensato bene di scomodare, in riferimento a Muti.
Freeman stavolta mai fregato bene bene..
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