Regia di Keenen Ivory Wayans vedi scheda film
Anno 2000: si apre la corsa alla scorrettezza politica. Altri fratelli (i Wayans, che sono tre, Keenen Ivory, il regista, Shawn e Wallace, attori e collaboratori alla sceneggiatura) si aggiungono ai Farrelly per alzare il tiro dello sberleffo, della disinvoltura, della volgarità. In “Scary Movie” ce n’è per tutti, soprattutto per dieci anni di cinema, non solo horror. Parte come una parodia letterale della prima scena del primo “Scream” (sul secondo tornerà più avanti, con l’esasperato omicidio collettivo nel cinema dove si proietta “Shakespeare in Love”) e, tutto sommato, vien fatto di pensare che Wes Craven è tanto bravo e autoironico da non aver bisogno delle parodie altrui; ma, andando avanti, invece di calare, “Scary Movie” cresce costantemente e, alle calcagna del serial killer mascherato da Halloween, corre, massacra, fa pulizia, inciampa, s’incasina, si concede pause esauste di fumo e di sesso. Non perdona: da Spielberg a “The Blair Witch Project”, da “I soliti sospetti” al black-pie-college movie, macina tutto nel tritacarne della satira scatenata, con un occhio attento al demenziale d’antan (“Animal House”?) e ai suoi ritmi implacabili. Scorretto, sciattone (ma forse solo all’apparenza: i Wayans girano tutt’altro che male), dissacrante e sano.
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