La recensione su La abuela

di alan smithee

5 stelle

TFF 39 - LE STANZE DI ROL

Susana è una modella spagnola che sta raggiungendo la fama presso i più importanti stilisti parigini.

Almeno fino al giorno in cui una telefonata la avvisa che la sua unica parente superstite, ovvero l'ottuagenaria affezionata nonna, è stata colta da un ictus e versa in condizioni critiche presso l'ospedale del suo paese.

La giovane decide, senza alcun ripensamento, di assistere la nonna e far si che possa riprendersi almeno in parte.

Ma la situazione è grave e a sporadici momenti di lucidità, seguono frequenti momenti di apatia, agitazione, frenesia compulsiva in cui l'anziana donna sembra in preda ad una possessione.

Un incipit collocato non certo in modo fortuito, aveva stuzzicato lo spettatore su qualcosa di losco e soprannaturale che potesse riguardare da vicino una stretta conoscente coetanea della donna.

Fatto sta che su Susana gravano pericoli che sfuggono da ogni umana comprensione o legge naturale di sorta.

E il destino della bella mannequin pare segnato. Il ritorno di un regista dedito da sempre al genere come è Paco Plaza, è sempre un momento interessante è degno di curiosità. Anche qui il regista spagnolo sa come imbeccare ed accattivare l'attenzione del pubblico, giocando sulle mezze rivelazioni, sui dettagli macabri e su interni di case vetuste inquietanti come non mai.

Gran mestiere al servizio di una storia tutt'altro che originale, sin troppo appesa ad un assunto astratto e noto già dalle sadiche, maliziose premesse.

Certo un paio di scene almeno risultano notevoli, come il gioco di specchi che due riprese alternate offrono dei due personaggi sovrapposti uno sull'altro, in un piccolo colpo di genio registico inequivocabile.

E il risultato è un film del tutto degno di rappresentare il genere, territorio addentro al quale Plaza si muove da perfetto conoscitore dei trucchi più efficaci, pur dimostrando qui un certo qualunquismo nel dettaglio di una vicenda un po' troppo prevedibile e telefonata.