Regia di Daniel Monzón vedi scheda film
NETFLIX
In una Girona scossa dai venti di libertà che hanno iniziato a soffiare dopo la caduta del regime franchista, il giovane adolescente Nacho, faccia e modi da bravo ragazzo, un po' succube dei genitori e della maliziosa sorella maggiore, timido e riservato e per questo additato come nerd e fatto oggetto di pubblico dileggio, cerca di riscattarsi entrando, a fatica e con pazienza e gradualità, nella cerchia di un gruppo di giovani malviventi un po' più grandi di lui, completamente innamorato della bella ragazza del capo, la conturbante e disinvolta Tere che gioca a svezzarlo sessualmente.
Poco per volta Nacho si guadagnerà la fiducia, oltre che il rispetto, da parte del gruppo, finendo per divenire parte integrante dei progetti malavitosi della banda, che si metterà nei guai sempre in modo più ufficiale, braccati da uno zelante poliziotto dai metodi maneschi, e da un suo fidato collaboratore più legato al protocollo.
Per il protagonista, quella in questione, sarà l'età della vera crescita, della ribellione dal soffocante giogo familiare, e del raggiungimento di un punto di non ritorno che gli farà sfiorare la tragedia, o quanto meno la galera.
La frontiera, nel concitato, valido film di Daniel Monzon (suo l'incalzante Cella 211), è senz'altro quella che permette il passaggio dalla pubertà all'età adulta di un ragazzo costretto a maturare, nel bene e nel male, per salvarsi da una prigionia dorata ed ovattata in cui sarebbe soffocato inesorabilmente.
Il vento di libertà che la fine della dittatura ha fatto spirare, inebria le menti e condiziona chi, come il nostro Nacho, ha bisogno di trovare una dimensione che lo accetti finalmente come adulto pronto a vivere esperienze di cui andare finalmente fiero.
Alla sostanziale riuscita del film, dal buon ritmo incalzante, la splendida fotografia dai colori pastellati e le suggestive ambientazioni azzeccate non solo scenograficamente, contribuisce il valido cast, a partire dal giovane protagonista, Marco Ruiz, già attore bambino noto in patria, in grado di sapersi confermare nel delicato passaggio a ridosso della maturità. Lo affianca l'affascinante mora Begona Vargas, vista proprio di recente nell'ultimo horror di Albert Pintò, Possession-L'appartamento del diavolo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta