Regia di Eric Valli vedi scheda film
Una perla nascosta del cinema contemporaneo, un soggetto apparentemente poco stimolante, sviluppato in un crescendo emozionante.
Uno dei più bei film che ho visto negli ultimi anni, soprattutto uno dei più sorprendenti. Voglio dire che il soggetto di per sè non è particolarmente attraente, se non per chi abbia un grande interesse per le culture orientali; e l'inizio non aiuta a dissolvere questa diffidenza (a quanti interessa una contesa fra pastori tibetani?). Eppure, qui sta la sopresa, da quel momento il film sale in quota (in tutti i sensi), come uno sherpa, a passo lento, mostrando che le cose e le persone non sono come sembravano all'inizio. E' un crescendo emotivo ed estetico sapientissimo, fino all'ultima inquadratura dell'ultima scena, che dà veramente il senso di un cerchio che si chiude. A voler cercare il pelo nell'uovo il doppiaggio può essere un po' straniante, ma è un piccolo difetto ampiamente compensato da tutte le componenti (regia, interpretazione, ruoli tecnici). Il film non a caso andò vicino all'Oscar per la migliore pellicola straniera, è una delle tante perle nascoste che sfuggono al setaccio della programmazione televisiva, e in quanto tale è destinato - purtroppo - a restare un prodotto di nicchia, per cinefili curiosi o fortunati. Cercatelo, non ve ne pentirete.
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