Regia di Marie Kreutzer vedi scheda film
Una delle più grandi delusioni della stagione. Misterioso il punteggio su questo sito. Cornice storica inventata, con mistificazioni palesi e disarmanti, come l'invenzione della pellicola cinematografica. Film disturbante, con anacronismi e e storpiature vergognosi.
Pretenzioso. La recensione potrebbe anche finire qui.
Come sia assurto a 6,3 di punteggio su questo sito, è francamente un mistero che si può spiegare solo parzialmente con l'evidente aumento di utenti a loro volta pretenziosi. E, in effetti, a leggere certe recensioni prolisse, ridondanti, fumose, ricercate all'inverosimile e qualunquiste, un dubbio verrebbe.
Come hanno detto più o meno tutti quelli capaci di senso critico, a proposito di quest'opera, si tratta di una decontestualizzazione irritante, assurda, gratuita, insensata. Soprattutto insensata. Che senso ha fare un film su una figura storica... reinventandola? Nessuno. E questo è, appunto, il senso del film.
Analogamente, tutti quelli non del tutto privi di un senso critico, hanno già osservato che qui non si analizza nemmeno - magari stereotipandolo o accentuandolo - il disagio della governante o della persona... qui si descrive una sballata 12enne in una serie di episodi insignificanti. Non c'è un guizzo, non c'è un filo logico-narrativo. Non parliamo poi delle ambientazioni totalmente ridicole: palazzi maestosi dentro decadenti... se voleva essere una metafora, è talmente grezza, banale e narrativamente fuori luogo da risultare imbarazzante.
Non si tratta di un affresco storico modernizzato, ma della storia di un'adolescente media contemporanea incarnata da una 40enne vestita come si usava 150 anni fa.
Il livello di falsificazione storica è tale da obbligare a considerare tutto inverosimile. Basti pensare alla pellicola cinematografica, inventata solo nel 1885, peraltro negli Stati Uniti, e nemmeno utilizzata prima di svariati anni dopo. Qui, invece, assistiamo all'uso dello strumento almeno una dozzina di anni prima che fosse anche solo pensabile che qualunque pioniere ne potesse possedere. Non parliamo nemmeno del finale, imbarazzante falso storico.
Insomma, qui è tutto un fuor d'opera. Se anche non ci fossero gli anacronismi, nè le false ricostruzioni storiche, e si prendesse l'opera come la narrazione di un personaggio di fantasia... mancherebbe qualsiasi interesse. La storia non solo non decolla, ma non esiste proprio. Il dipanarsi della trama mette soltanto a nudo l'amara verità: si tratta della giustapposizione di scene, senza alcun tipo di collegamento o di "processo" o "progresso". Le cose scorrono, accadono, senza motivi specifici... così... tanto per riempire lo schermo.
Davvero imbarazzante. E la musica, pure forzatamente al femminile, scelta dalla regista, ovviamente donna, è imbarazzante a sua volta. Dico "ovviamente", poichè qui gli uomini sono o macchiette o patetici. E' evidente che la autrice/regista, oltre ad aver inventato un personaggio psicolabile e deprecabile, ha inteso pure elevarlo al di sopra dei personaggi che, invece, rappresentano almeno una parvenza di normalità. Come a dire che una imperatrice tossicodipendente con manie di persecuzione e ragionevolezza di una 12enne è un modello cui mirare.
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