Regia di Alex Infascelli vedi scheda film
Un serial killer, si aggira per Bologna, uccidendo studenti universitari conosciuti in chat, e reincarnandosi in essi. Una giovane ispettrice si affiderà ad un ragazzo cieco, che dice di aver sentito la voce dello psicopatico, e di essere in grado di riconoscerla.
Tratto da un romanzo di Carlo Lucarelli, il primo vero film di Alex Infascelli, vince un David di Donatello e un Nastro d’Argento. “Almost Blue”, è essenzialmente un buon thriller/splatter ad altissima tensione, sufficientemente interpretato da attori praticamente non professionisti, e fermamente diretto dal trentatreenne Infascelli, uno dei più promettenti registi del momento insieme al più originale Matteo Garrone. Ciò non toglie, che con alcune scene stomachevoli, e con una realizzazione “carismatica”, visto che tutta la vicenda è costruita sui colori, ad esempio quello verde inteso come quello della pazzia, e percezioni, il regista bolognese faccia di “Almost Blue” un piccolo cult thriller d’atmosfera e suspense, come piace agli americani. Buon esordio comunque, per un regista senza peli sulla lingua, e con molte idee provocatorie in testa. Peccato per la sceneggiatura, davvero troppo bucherellata. Splendide le musiche, tra cui la bellissima canzone di Chet Baker cantata da Elvis Costello, omonima al titolo del film.
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