La vita di Giuliana, giovane moglie di un ingegnere, potrebbe scorrere senza problemi, ma la donna non è felice. A causa dello shock subìto in un incidente d'auto, è vittima di una crisi depressiva ed è tentata dall'idea del suicidio. Incontra Corrado e ne diviene l'amante, ma questo non basta a guarirla.
Note
Società dei consumi, inquinamento industriale, disumanità della civiltà tecnologica sono gli argomenti centrali di questo film, in cui Antonioni riassume tutto il suo pessimismo. Per quanto riguarda l'aspetto formale, è da sottolineare lo straordinario risultato ottenuto dal regista nella ricerca sul colore. Memorabile la sequenza sulla spiaggia di Budelli, in Sardegna.
Film (pacco) davvero pesante: la vicenda non desta interesse e poco se ne capisce, i personaggi sono superficiali... resta il tocco d'autore, ma non può salvare un film inguardabile. Voto: 1 stella (2005)
Una donna in nevrosi e alcuni personaggi vacui e accidiosi vagano in un mondo inospitale e sporco. Altro capitolo del pessimismo di Antonioni, non riuscito come i precedenti, secondo me.
La devastazione industriale come allegoria di quella affettiva. Uno dei meno riusciti del Maestro. I colori sanno di ferro, cobalto e mercurio; solo una favola raccontata ha uno spiraglio di sole pulito. Voto 6.
Ammetto la lentezza del Film ma già si capisce che la Storia sarà triste contornata da inquinamento industriale ed altro ancora.Bene il Colore acceso ed carina la ragazzina in spiaggia con annessi nella storia in sè.voto.6.
Michelangelo Antonioni nasce a Ferrara nel 1912. Dopo aver conseguito la laurea in Economia e Commercio si avvicina al mondo del Cinema collaborando con Visconti ma anche con Rossellini (dal cui cinema attingerà per tutta la sua carriera), e realizza il suo primo lungometraggio nel 1950, Cronaca di un amore, probabilmente il suo capolavoro. A fronte dell'esperienza neorealista,… leggi tutto
VENEZIA 74 - CLASSICI RESTAURATI
"Mi sembra di aver gli occhi bagnati. Cosa vogliono che faccia con i miei occhi? Cosa devo guardare."
O ancora:
"Mi fanno male i capelli, gli occhi, la gola": il malessere supera la fisicità e l'apparato corporeo, per trasferirsi nella psiche, generando conseguenze destabilizzanti su una donna e moglie borghese trentenne, coniugata con un… leggi tutto
“Mi fanno male i capelli”, dice ad un certo punto Monica Vitti protagonista di DESERTO ROSSO di Michelangelo Antonioni. E a noi tutta la testa, dopo la visione di un film datato e quasi insostenibile. Quanto sono freschi, ancora pungenti e talvolta profetici i film di Ferreri sono invece invecchiati male, tediosi all’inverosimile e non più efficaci quelli dell’autore de IL GRIDO.… leggi tutto
Un elenco di quei film che, per un motivo o per l'altro, hanno segnato un momento importante nel mio percorso. L'ordine è rigorosamente sparso, così da non creare inutili classifiche
“The Mist” (la Bruma, la Foschia, piuttosto che la Nebbia, anche se la Nebbia sarebbe più attinente all’opera in questione, ma “the Fog” era ed è, in campo horror-cinematico,…
Il deserto rosso Italia 1964 la trama: Giuliana una borghese nevrotica in crisi psicologica, benestante, madre di un bambino e moglie di un ingegnere,vive nella città di Ravenna, vuole evadere da una vita noiosa, trovando un amante: La recensione: Ravenna fotografata splendidamente da Carlo di Palma, nel primo film a colori di Michelangelo Antonioni. Eccezionale interpretazione di…
Dopo un incidente automobilistico, Giuliana, giovane moglie di un ricco industriale del ravennate, rimane in uno stato di crisi “psicologica”, in particolare sulla propria identità. L’arrivo di Corrado movimenta la sua vita, i due diventano amanti, ma la crisi depressiva di Giuliana non accenna a smorzarsi.
Primo film a colori di Michelangelo Antonioni, e proprio il…
Gli spettatori più giovani (come me) lo ricorderanno principalmente per l'interpretazione del saggio Albus Silente nella saga di Harry Potter, che costituisce comunque una delle sue ultime apparizioni…
Altri film di Antonioni, come “La notte”, mi sono piaciuti, nonostante una certa lentezza che li caratterizza, come anche qui. Ma questo non mi ha convinto. In “Deserto rosso” la lentezza non è densa e avvolgente come in quelli, ma stagnante e sfilacciata. Certe metafore o simbologie sono inoltre un po' forzate, come quella, alla fine, dell'uccellino che non vola…
Il 24 settembre del 1970 ci lasciava il grande editore e produttore cinematografico Angelo Rizzoli. Fondatore della Casa Editrice Rizzoli (attualmente… segue
Primo film a colori di Antonioni che segue la trilogia dell'incomunicabilità(L'Avventura,La Notte e L'eclisse) svolta nel periodo tra il 1960 e il 1964.
Tratta anche questo film tematiche care all'Autore(uno specchio della crisi della società borghese dell'epoca, ma anche una geniale previsione di ciò che poi sfocerà nel degrado ambientale causato…
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Commenti (13) vedi tutti
Film (pacco) davvero pesante: la vicenda non desta interesse e poco se ne capisce, i personaggi sono superficiali... resta il tocco d'autore, ma non può salvare un film inguardabile. Voto: 1 stella (2005)
commento di robynestaMeravigliosa Monica Vitti ne Il deserto rosso, film cardine sull’incomunicabilita’, il primo a colori del grande Michelangelo Antonioni.
leggi la recensione completa di claudio1959Pietra miliare del cinema italiano, ma tematiche ormai superate.
commento di ssiboniUna donna in nevrosi e alcuni personaggi vacui e accidiosi vagano in un mondo inospitale e sporco. Altro capitolo del pessimismo di Antonioni, non riuscito come i precedenti, secondo me.
leggi la recensione completa di BalivernaLa devastazione industriale come allegoria di quella affettiva. Uno dei meno riusciti del Maestro. I colori sanno di ferro, cobalto e mercurio; solo una favola raccontata ha uno spiraglio di sole pulito. Voto 6.
commento di ezzo24Ammetto la lentezza del Film ma già si capisce che la Storia sarà triste contornata da inquinamento industriale ed altro ancora.Bene il Colore acceso ed carina la ragazzina in spiaggia con annessi nella storia in sè.voto.6.
commento di chribio1Film irrimediabilmente datato
commento di ENNAHStrepitoso affresco del garnde Maestro Antonioni.Un film sull'anima e sulle solitudini.
commento di rosarioPer quanto mi riguarda sulla tetralogia di Antonioni non c'è niente da dire. Ogni parola è superflua (incomunicabilità)
commento di clouzioregista pessimo monotono pseudointellettuale privo di idee e con assenza totale di ironia
commento di nakod7-
commento di nico80disgusting
commento di bocchandue palle!Antonioni non lo sopporto, troppo noioso!!!
commento di Dr.Lynch