Regia di Hong Seong-eun vedi scheda film
Jina lavora in un call center che gestisce le carte di credito e conduce una vita refrattaria a ogni contatto sociale. Per cui accoglie mal volentieri il nuovo incarico lavorativo che le viene commissionato dalla sua capa, ovverosia quello di formare una nuova ragazza alla quale dovrà insegnare i rudimenti del mestiere.
Aloners (2021), film della coreana Hong Sung-eun, punta il dito su un problema sociale pregnante, quello dei ragazzi ancora giovani che decidono di isolarsi da tutto, terrorizzati dal mondo esterno e dai rapporti interpersonali. Non a caso Jina utilizza il cellulare come unico ponte tra sé e il mondo, per riempire tutti gli spazi vuoti, ad esempio quelli della pausa-pranzo, ma anche per osservare quello che combina il padre attraverso una telecamera nascosta. Il telefono, dunque, diventa un paravento, uno strumento di conforto che, alla stesso tempo, alimenta solitudine e nevrosi. Se il film, dunque, ha il pregio di mettere sul tavolo problematiche molto contemporanee e pregnanti, purtroppo la rappresentazione non è sempre all’altezza, risulta spesso troppo asciutta e dosata, e non permette una completa immedesimazione con la realtà dolorosa della protagonista.
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