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La piccola principessa

Regia di Alfonso Cuarón vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La piccola principessa

di Lina
6 stelle

Remake del film omonimo interpretato da Shirley Temple, il quale ovviamente trae ispirazione dal romanzo di Frances Hodgson Burnett - che io ho letto e riletto durante la mia infanzia e adolescenza, adorandolo.

 

Niente a che vedere con la tenerissima e delicatissima serie animata giapponese "Lovely Sara", che dipinge la protagonista come una sorta di Gesù in gonnella quasi.

 

Siamo di fronte a un'opera un tantino inconsistente e meno emozionante di ciò che avrebbe potuto essere.

Innanzitutto, la narrazione non ce la fa a replicare l'effetto fiaba a cui mira. E' troppo rapida e superficiale, non basta appoggiarsi a delle belle scenografie per acquisire un sapore magico.

 

La trama non è sviluppata molto bene, poiché non viene approfondita nei suoi punti più importanti e, a volte, concede spazio a dettagli o scene inutili. Non è neppure fedele alla storyline del libro - come non lo era quella del film del '39 con la succitata Shirley Temple - poiché cambia l'infelice epilogo, in cui si scopre che in verità, la piccola Sara non è rimasta orfana. Il padre è ancora vivo sebbene abbia perso in guerra la memoria a causa di un incidente e alla fine ricorda sua figlia.

 

Della miniera di diamanti non ci sono accenni, perciò non è poi così evidente o chiaro il motivo per cui la protagonista venga considerata una "principessa" - è più ricca delle altre bambine o è solo più viziata?

 

Ben caratterizzata l'acida Miss Minchin, ben ricreato l'ambiente scolastico con le diverse personalità e difetti delle alunne di spicco della storia - la piagnucolona Lottie, la somarella Ermengarde, che pur impegnandosi nello studio non riesce proprio a ricordare e l'invidiosa e vanitosa Lavinia - e ben elaborata la fantasia di Sara, che racconta spesso storie avvincenti, conquistando le sue compagne, sempre solidali e pronte ad ascoltarla con interesse, ma il film non possiede il giusto equilibrio tra dramma e commedia. Si rivela poco convincente in entrambi i generi.

 

Le scene che dovrebbero commuovere vengono penalizzate da battute e parole scontate, il pathos appare forzato ed effimero, non si sente sulla pelle come ci si aspetta, nonostante delle buone e candide musiche di supporto, mentre l'aspetto comico di alcune scene è anch'esso poca cosa.

 

I dialoghi riusciti o incisivi si contano sulle dita di una mano, e poi, la protagonista è un tantino antipatica e arrogante, perciò non conquista granché lo spettatore.

 

Ci sono alcune sequenze carine, però, quelle migliori vengono illustrate frettolosamente - le cene magiche in modo particolare.

 

Il pizzico di thriller che mostra la fuga pericolosa di Sara su una tavola di legno che congiunge il collegio alla casa dei vicini mi è parso sopra le righe e fuori posto.

Inoltre, il finale che tenta a tutti i costi di rivelarsi strappa-lacrime, appare irrisolto e lascia veramente a desiderare.

Non viene illustrato né come né quando Miss Minchin perde la direzione del collegio diventando una spazza-camino e non viene neanche approfondito cosa sia diventata Becky per Sara. Si vede soltanto che è di colpo ben vestita e pronta a partire con lei.

 

Ne vien fuori un'opera un tantino mediocre e carente sotto molti aspetti. Peccato.

Sarebbe bello se realizzassero un film meno superficiale e più fedele alla trama del romanzo.

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