Regia di Claude Chabrol vedi scheda film
Siamo in una fase critica del cinema di Chabrol, di cui io sono fiero ammiratore; qui simao in un genere molto distante, in cui si tuffa completamente in un argomento che non lo interessa in maniera evidente, senza mediare con le situazioni private, che sono più nelle sue corde. L'intrigo poteva essere sfruttato meglio, il groviglio politico invece fa perdere la coerenza al regista, che forse in fase di sceneggiatura poteva lavorare meglio e far lavorare meglio-
Un anarchico spagnolo, aiutato da altri amici, riesce a rapire l'ambasciatore americano in Francia, per poter finanziare la sua causa con il riscatto, ma si trova nel mezzo di intrigo politico, che sconvolgerà l'azione, anche se per mezzi inadeguati riuscirà lo stesso a compiere la sua missione
Ruolo di routine
Sua incursione nel cinema d'oltralpe, poteva fare di più se insisteva, in fondo era un volto adeguato al cinema francese
Piccolo ruolo di anarchico timoroso, poco e niente di più
Volto che poteva offrire molto di più, e queste incursioni all'estero potevano fruttare, ma quando non c'è il talento, anche il volto, che al cinema aiuta molto, si può fare poco.
Chabrol, da quel curioso di generi che è, ha fatto la sua incursione nel cinema politico, che in quegli anni furoreggiava, ma la cosa è riuscita a metà
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