Regia di Paul Wegener, Carl Boese vedi scheda film
Bellissima metafora del mistero della vita. Piacevole!
Praga, fine '500. L'imperatore prepara un piano per allontanare dalla città gli ebrei. Il rabbino Löw, sapiente di arti magiche e di alchimia, decide di intervenire in difesa del suo popolo e, costruita una gigantesca statua d'argilla, il Golem, evoca il demonio Astaroth affinché gli riveli la parola necessaria ad infondergli la vita. Löw anima il Golem e lo conduce con sé alla corte dell'imperatore per dissuaderlo. Terminata l'opera, il rabbino si prepara a restituire il riposo al colosso togliendogli l'incisione, ma...
In Der Golem romanticismo ed espressionismo si fondono in una cupa raffigurazione del destino dell'umanità. Gran parte della suggestione del film riposa sulla fotografia di Karl Freund, sulle luci di Kurt Richter e sulle scenografie di Hans Poelzig che si risolvono nelle svettanti architetture gotiche, nelle viuzze che squarciano il groviglio di case del Ghetto, nei vertiginosi giri delle scale, nelle nervature dei sotterranei, nel livore spiritato dei volti.
Un film che parla del mistero della vita, nel quale l'uomo scopre che il suo involucro terreno è in tutto simile alla tragica plasticità del Golem o alla rigida maschera del demonio Astaroth: una forma vuota fatta per ospitare effimere passioni.
Voto: 9/10
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