Regia di Paul Wegener, Carl Boese vedi scheda film
Uno dei film più inquietanti della storia, terribilmente presago della immane tragedia che avrebbe colpito il popolo ebraico di lì a pochi decenni. Le architetture tortuose ed aguzze presentano la terra come un labirinto di tenebrose viscere, impastate nel fango, e popolate da uomini elfi, inermi personaggi di una sinistra leggenda. La storia fa combaciare l'inizio e la fine dell'universo biblico: è uno scorcio sull'Apocalisse, nella sua doppia faccia di salvezza e distruzione, ma, allo stesso tempo, riprende dalla Genesi il tema del miracolo che, per un errore imperdonabile, si trasforma in maledizione. Il Golem, la creatura alchemica che da salvatore si tramuta in assassino, è un richiamo al peccato originale, ossia all'abuso della conoscenza, degli strumenti di potere messi in mano all'uomo, e corrisponde all'ambiguo atteggiamento che da sempre ha circondato le conquiste del progresso: una venerazione magica che, da un momento all'altro, può, tragicamente, volgere in terrore. Da lì sono scaturiti i mostri come Frankenstein e Mr. Hyde, che, in questo senso, sono più che mai figli di Adamo ed Eva. "Der Golem" è un capolavoro che va tolto dalla polvere, e riconsegnato al mondo come duplice monito contro gli opposti eccessi dell'oscurantismo e della megalomania, nella politica come nella scienza.
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