Regia di Matteo Garrone vedi scheda film
Lo sguardo è sempre vicinissimo ai protagonisti, quasi troppo, in questo pedinamento esistenziale che vede un'attrice, uno scenografo, e la sua assistenza aggirarsi per la vita smarritti, falliti, persi. "Estate romana" è una visione abbastanza angosciante, che però ricorda effettivamente l'asfalto di Roma d'agosto, e il possibile smarrimento misero ma totalizzante di un ambiente culturale. Alcune scene cercano l'ironia, ma l'angoscia che pervade il film, a partire dalla fotografia, non permettono molto di ridere. Piuttosto di ripiegarsi
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