Regia di Álex de la Iglesia vedi scheda film
Più che un horror, Veneciafrecia è un thriller con elementi orripilanti. Decapitazioni in primo piano, ganci conficcati nelle mani, penetrazioni ripetute con un punteruolo e un'affascinante atmosfera veneziana in pieno clima carnevalesco. Questo il buono di un prodotto di genere che guarda con nostalgia, fin dall'apertura dei titoli di testa, agli anni settanta e ottanta del cinema italiano. Alla regia abbiamo l'estro del Maestro spagnolo Alex de la Iglesia che tenta un interessante esperimento di contaminazione: da una parte gli horror slasher americani col gruppo di teenager alle prese con un folle assassino e, dall'altra, la stilistica italiana nella messa in scena e nell'uso della macchina da presa. Nel complesso una buona idea, purtroppo non sostenuta da una sceneggiatura di livello. Jorge Guerricaechevarria, storico collaboratore di De la Iglesia, pasticcia senza tanto preoccuparsi della verosimiglianza di quanto proposto. Lo spunto di una setta veneziana che agisce per “nobili” finalità (la tutela culturale della città contro l'invasione dei transatlantici) è un valido punto di partenza che, poi, si perde in un banalissimo e alquanto confuso sviluppo. Il killer uccide numerose volte sotto la luce del sole, inscenando spettacoli ripresi dai telefonini dei turisti senza che nessuno si accorga dei suoi crimini, addirittura scambiati per esecuzioni artistiche. La parte finale, che sembra omaggiare Deliria in un teatro in parte invaso dalle acque (bella scenografia), è buona da un punto di vista tecnico (effettistica notevole), ma lascia con l'amaro in bocca coloro che siano in cerca dei contenuti. L'arrivo del promesso sposo della protagonista, poi, si rivela del tutto inutile e ingiustificato dalle esigenze del copione. Alla fine Veneciafrecia è bel vedere tecnico/scenografico, ma con poca sostanza. Per l'appassionato di B-Movie, tuttavia, potrebbe bastare essendo migliore della media dei teen-horror americani. Diverte a tratti.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta