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Alice in Chains: AIC 23

Regia di Peter Darley Miller vedi scheda film

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La recensione su Alice in Chains: AIC 23

di mm40
6 stelle

In questo cortometraggio seguiamo il professor Alan Poole McLard in una serie di interviste ai musicisti più disparati - un giamaicano che suona reggae, un cantautore country, un vocalist black metal e un hipster con i risvoltini e i baffi all'insù - su un solo tema: il nuovo album degli Alice In Chains, The devil put the dinosaurs here.



Un'iniziativa goliardica e sopra le righe, non c'è che dire, questo AIC23: un video promozionale per il nuovo album degli Alice In Chains (The devil put the dinosaurs here) che vede protagonisti i quattro membri della band sotto mentite spoglie, trasformati in maniera quasi irriconoscibile in altrettante caricature musicali: il ragazzone norvegese che canta black metal in growl (ma vive ancora con la madre, a cui è sottoposto); l'hipster con risvoltini, bicicletta vecchio stile e baffi all'insù, a cui non piace nessun disco che abbia venduto più di tot. copie; il cantautore country che vive in una roulotte nelle campagne sperdute, in compagnia del suo asino; il cantante reggae giamaicano sempre sorridente e smanioso di fumare. Questi quattro impresentabili individui dovrebbero parlare a vario titolo degli AIC e del loro ultimo lavoro, ma naturalmente il conduttore delle interviste, il professor Alan Poole McLard, non arriverà da nessuna parte; non avrà d'altronde miglior fortuna nemmeno nel finale del cortometraggio, quando andrà a chiedere il parere di Kim Thayil dei Soundgarden, di Mike McCready dei Pearl Jam, di Duff McKagan e di membri di Mastodon, Metallica e Heart. Un prodottino a bassissimo costo, ma divertente, questo AIC23, che prende il titolo dall'anno di uscita di The devil put the dinosaurs here (2013), ovvero il ventitreesimo da Facelift, album d'esordio del quartetto di Seattle. Sostanzialmente una specie di The Nona tapes (1995) riveduto e corretto. 6/10.

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