Regia di Maurizio Lucidi vedi scheda film
Montreal. Floyd è appena uscito di prigione e ha per legge due giorni per lasciare il Canada. Sulla via verso il confine, insieme al socio Joe decide di rapinare una gioielleria. I due si separano, Floyd tiene il bottino e si ferma in un motel per la notte. Qui la bella locandiera gli si concede, ma al risveglio l'uomo non trova più i preziosi. La situazione si complica ulteriormente con l'arrivo di Joe.
Un'ora e mezza di intrattenimento ad alto tasso di tensione, con mezzi decentissimi a disposizione ma poche idee e sorprese: L'ultima chance è un thriller italianissimo girato in Canada, con coproduzione italocanadese e un tris di star internazionali sulla locandina. Una pellicola che non sarà memorabile, ma si lascia comunque vedere con piacere, soprattutto per l'interessante concatenarsi di doppi giochi e di personalità torbide che sfocia in un imprevedibile finale. Come protagonista Fabio Testi fa il suo; non è un ruolo complicato, d'altronde, e un po' tutti i personaggi sono abbastanza stereotipati. Al suo fianco ci sono Ursula Andress, Massimo Girotti, Eli Wallach e Barbara Bach: non male. Maurizio Lucidi, già a lungo montatore, era passato dietro la macchina da presa già da qualche anno; tra spaghetti western, film bellici e peplum non si era fatto mancare nulla: l'approdo al noir/thriller era dunque doveroso nel 1973, quando il genere cominciava a spopolare sugli schermi nostrani. La sceneggiatura è tratta da un romanzo di Franco Enna ed è firmata da Lorenzo Gicca Palli. Validissime le ambientazioni d'oltreoceano. 3,5/10.
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