Regia di Fernando León de Aranoa vedi scheda film
L'imprenditore Julio Blanco è alla guida di una fabbrica di bilance ereditata dal padre. Ambendo alla vincita di un premio per la qualità aziendale messo in palio dalle istituzioni locali, è suo interesse che tutto, nello stabilimento, sia perfetto, o, almeno, sembri tale. Sfrutta pertanto ogni sua abilità - compresa una buona dose di spregiudicatezza - per raggiungere l'obiettivo. Acquisisce informazioni circa le questioni in sospeso tra i suoi dipendenti o ex-dipendenti e s'impegna, con il dialogo o altri mezzi, meno leciti, per riportare un apparente stato di armonia. Tragicommedia di produzione spagnola, "Il Capo Perfetto", come suggerisce il titolo, racconta del personaggio di Julio Blanco, un capitano d'industria il quale ha a cuore, sopra ogni cosa, il benessere della propria azienda. Per ottenerlo, non si ferma di fronte a nulla. Le problematiche che si trova ad affrontare riguardano un dipendente di sua fiducia reso inefficiente da turbolenze familiari; un ex-dipendente licenziato ed accampatosi in un terreno antistante l'ingresso dello stabilimento, con l'intenzione di protestare e screditare l'imprenditore; un operaio anziano il cui figlio, un poco di buono, è coinvolto in vicende di violenza; un'intraprendente stagista che cede fin troppo facilmente ai tentativi di seduzione dell'imprenditore. Insinunandosi nella vita privata di chi lo circonda, Julio, il quale sostiene che l'azienda è in realtà una grande famiglia, ripristina la tranquillità di facciata che gli consente di ottenere l'ambìto riconoscimento. L'uomo mostra un profondo opportunismo; utilizza le proprie capacità affabulatorie; blandisce, manipola, minaccia. Tratta da pari a pari con le autorità cittadine ed i rappresentanti dei media, tentando di piegarli alle proprie necessità. E' felice di quanto si sente costretto a fare per il bene dell'azienda ? Certamente no, ma ciò non lo ferma. E' infallibile ? La risposta è, ancora una volta, no. Nella convulsa evoluzione della vicenda, egli è vittima delle macchinazioni della stagista Liliana, la quale si lascia sedurre da lui; in realtà, la ragazza è figlia di imprenditori amici di famiglia. Appreso ciò, Julio comprende che Liliana potrebbe ricattarlo, ed è costretto soddisfarne i desideri, il primo dei quali è ottenere la direzione del reparto marketing dell'azienda. Queste coincidenze conducono a valutazioni negative del mondo imprenditoriale rappresentato nel film. L'apparente tranquilla laboriosità, le belle parole, l'atteggiamento paternalistico di Julio, non nascondono le difficoltà, le gelosie, i piccoli e grandi drammi che pongono in difficoltà gli esseri umani che l'organizzazione del lavoro vorrebbe semplici rotelle di un ingranaggio, o, per restare in tema, meccanismi di una bilancia. Quando i conti non tornano da loro ... è il "capo" a risolvere, appianando con le buone o le cattive beghe, contrasti, rivalità, dissidi sentimentali. Benchè sappia godersi la vita, il buon funzionamento della fabbrica è tutto per il protagonista. Julio Blanco è intepretato da Javier Bardem, attore piuttosto noto sulla scena internazionale. Il personaggio esprime dedizione e pazienza; esaurita quest'ultima, irritazione e rabbia. Liliana è interpretata dall'attrice madrilena Almudena Amor. Il tono è quello di una commedia; non mancano sfumature grottesche e qualche momento di vero dramma, la cui percezione è acuita dagli stretti legami tra la storia raccontata e la realtà di un mondo del lavoro sempre più competitivo ed indifferente all'"umanità" dei lavoratori. L'epilogo non "punisce" Julio; l'ultima sequenza, tuttavia, mostrando il protagonista insieme ad un individuo che ha tutti i motivi per odiarlo, con un'arma impropria in mano ... non fa ben sperare per la sorte dell'imprenditore ! Il ritmo non è velocissimo; ciò ne mina un po' la godibilità, inizialmente molto elevata, in virtù di un avvio vivace. Il film è comunque interessante e piacevole.
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