Lily Barth, nella New York di inizio secolo coltiva un sogno, entrare a far parte della high society. Contesa da qualche facoltoso pretendente non accetta compromessi di nessuna sorta. Per raggiugere quello che desidera non intende vendersi e non si abbassa agli intrighi delle sue amiche. Avrebbe bisogno di legarsi ad un uomo importante. Invece l'uomo che ama è un avvocato squattrinato. Così piena di debiti Lily è costretta a chiedere aiuto al marito della sua migliore amica.
Note
L'inglese Terence Davies si ispira al romanzo di Edith Wharton "The House of Mirth" per un esercizio di stile impeccabile ma affatto incisivo. Certo i piani sequenza e il rapporto tra gli spazi sono interessanti, ma Scorsese e il suo "L'età dell'innocenza" restano modello irraggiungibile per tutti.
UN FILM BUTTATO LI' SENZA UN VERO PERCHE'.LA ANDERSON E' BRAVA E LA FOTOGRAFIA DA MANUALE.PECCATO PERCHE' LA REGISTA QUALCHE DOTE CE L'HA,SOLO CHE IL RITMO NON SALE E LA STORIA NON PRENDE PIU' DI TANTO.
Rigida visione della brutalità della società, in un film che pecca di freddezza ed è solo preciso, ma non sentito, dove spesso gli attori creano un atmosfera da soap opera e restano solo una marea di oggetti perfetti in bella mostra - per ricalcare L'età dell'innocenza - , una fotografia lucidissima tanto da sembrare assurda, e una serie di dialoghi intelligenti mal pronunciati. leggi tutto
L'ultimo film realizzato a tutt'oggi da Terence Davies è "La casa della gioia", ("The house of mirth", 2000) tratto dal romanzo di Edith Wharton, dove si narra la storia della caduta di Lily Bart nel frivolo e corrotto mondo dell'aristocrazia newyorchese di inizio Novecento. Lily è una donna bella e affascinante, ma non riesce a decidersi fra l'amore che prova per l'avvocato Selden e la… leggi tutto
Lily Bart, nella New York di inizio secolo, è contesa da qualche facoltoso pretendente ma non accetta compromessi, non si “vende” e non si abbassa agli intrighi delle amiche. Resta sola, povera, e reietta. L’inglese Terence Davies si ispira al romanzo di Edith Wharton “The House of Mirth” per un esercizio di stile impeccabile ma affatto incisivo. Dopo la splendida trilogia di “Voci… leggi tutto
L'ultimo film realizzato a tutt'oggi da Terence Davies è "La casa della gioia", ("The house of mirth", 2000) tratto dal romanzo di Edith Wharton, dove si narra la storia della caduta di Lily Bart nel frivolo e corrotto mondo dell'aristocrazia newyorchese di inizio Novecento. Lily è una donna bella e affascinante, ma non riesce a decidersi fra l'amore che prova per l'avvocato Selden e la…
Rigida visione della brutalità della società, in un film che pecca di freddezza ed è solo preciso, ma non sentito, dove spesso gli attori creano un atmosfera da soap opera e restano solo una marea di oggetti perfetti in bella mostra - per ricalcare L'età dell'innocenza - , una fotografia lucidissima tanto da sembrare assurda, e una serie di dialoghi intelligenti mal pronunciati.
Ritocco questa playlist, sempre più attuale. Mi sembra che a Film-Tv ci si entusiasmi sempre più e acriticamente per dei film-brodetto e si mettano da parte delle vellutate dal gusto più raffinato...
Questi sono i film (visti negli ultimi mesi) per la visione dei quali mi sono veramente pentito di aver speso dei soldi. Ce ne sono altri, ma questi sono stati veramente dei "traumi"
Lily Bart, nella New York di inizio secolo, è contesa da qualche facoltoso pretendente ma non accetta compromessi, non si “vende” e non si abbassa agli intrighi delle amiche. Resta sola, povera, e reietta. L’inglese Terence Davies si ispira al romanzo di Edith Wharton “The House of Mirth” per un esercizio di stile impeccabile ma affatto incisivo. Dopo la splendida trilogia di “Voci…
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UN FILM BUTTATO LI' SENZA UN VERO PERCHE'.LA ANDERSON E' BRAVA E LA FOTOGRAFIA DA MANUALE.PECCATO PERCHE' LA REGISTA QUALCHE DOTE CE L'HA,SOLO CHE IL RITMO NON SALE E LA STORIA NON PRENDE PIU' DI TANTO.
commento di superficie 213