Regia di Kavich Neang vedi scheda film
FESTIVAL DI VENEZIA 78 - ORIZZONTI
Tre ventenni che vivono la giornata in un quartiere popolare della capitale cambogiana di Phnom Pehn, sognano di sfondare come ballerini ad un talent show al quale intendono iscriversi per presentare le loro coreografie.
Uno di loro, Samnang, deve nel contempo vivere lo strazio di un padre anziano e malato di diabete a cui sta per incancrenirsi un piede, ma che si rifiuta di farsi amputare l'arto, impegnato più che altro a sostenere le sorti del palazzo in cui vive con la famiglia.
L'immobile, noto come White building, è un palazzone popolare ambito dagli imprenditori immobiliari, che intendono mandare via i vecchi proprietari, non in grado di sostenere le necessarie spese per ristrutturarlo, per costruirvi un nuovo palazzo residenziale che possa riabilitare quel quartiere centralissimo assai ambito dal cero borghese.
Ma i prezzi offerti per vendere sono così bassi che i condomini non riescono nemmeno ad acquistare un rudere in periferia.
Diviso e frustrato tra i problemi ed affanni di famiglia, e la prospettiva che il trio danzante è costretto a ridimensionarsi dopo la imminente partenza di uno di loro, diretto con la famiglia in Francia, per Samnang le incognite esistenziali e l'incertezza su un futuro senza prospettive, finiscono per rendersi assillanti.
Nel suo primo lungometraggio di finzione, il giovane regista cambogiano Kavich Neang dimostra una buona dimestichezza di ripresa, che si concretizza attraverso inquadrature mai banali e validamente organizzate, utili a rendere palese il disagio esistenziale del nostro pacato ma tenace giovane protagonista.
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