Regia di Mong-Hong Chung vedi scheda film
Chung Mong-hong si è reso minimamente celebre grazie alla distribuzione Netflix del suo A Sun (2019), melodramma familiare più che convenzionale rispetto alle normali modalità del cinema mainstream orientale: ridondante, superfluo, pieno di pietismi. Non fa troppa differenza The Falls, estenuante drammino su una madre e una figlia, madre che affronta i postumi di un esaurimento nervoso, figlia che dovrà ricucire con la madre un rapporto ormai incrinato da una convivenza forzata e da un forte senso di sufficienza.
Per raccontare una malattia che riavvicina le due protagoniste, Chung si dilunga in varie sottotrame poco interessanti come la doppia vita del padre o il rapporto della madre con il proprietario del supermercato, sullo sfondo trascurato di una Taipei che pure nei titoli di testa si preannuncia con un lirico raggio di sole a illuminare una strada trafficata. Scadendo nella solita struttura panoramiche-campi/controcampi per passare da una scena all’altra, e senza mai sottolineare al meglio il punto di questa mini odissea familiare, il film rinuncia alla coesione per declamare fatalismo, rancore e solitudine nell’epoca del Covid e delle quarantene (in particolare quella che costringe la figlia in casa all’inizio del film), generando disorientamento quando vorrebbe commuovere e viceversa, che manco nei peggiori film commerciali del Far East Film Fest.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta