Regia di Mong-Hong Chung vedi scheda film
FESTIVAL DI VENEZIA 78 - ORIZZONTI
Vita ai tempi del contagio da Covid 19. Una madre divorziata, che vive con la figlia in un appartamento di lusso in un quartiere signorile di una grande città, apprende che una compagna di classe della figlia è risultata positiva al Covid.
Costretta ad una quarantena preventiva, la ragazza finisce per coinvolgere anche la madre, nel cui ufficio le impongono la stessa sorte. Sole in una casa pur grande e confortevole, le due iniziano a creare le condizioni per respingersi, rendendo irrespirabile e tesa l'atmosfera casalinga.
In più la madre si scopre sofferente di una patologia neurologica che la rende inabile al suo lavoro di alta responsabilità, ed a rischio di licenziamento.
A questo punto la palla passa alla figlia, che da capricciosa e irrequieta, sarà indotta dalle serie circostanze, a maturare in fretta e a dimostrarsi una persona finalmente responsabile ed oculata nelle scelte non facili da affrontare, che includono difficoltà economiche, un grave incidente domestico, e altre vicissitudini, fino a che la sfortuna farà il suo inesorabile corso.
Dal bravo regista di A Sun e Godspeed, Ming -Hong Chung ci si aspettava davvero tanto. E il suo film-riflessione sulle nevrosi da vita segregata da pandemia, inizialmente funzionano molto bene.
Poi, purtroppo, il film inizia ad inanellare tutta una serie di sventure e problematiche che, gestite un po' in affanno una dietro l'altra e condite di quel senso un po' ingenuo ed inadeguato di melodramma fine a se stesso, finiscono per compromettere gran parte delle buone premesse che caratterizzano tutta una buona prima ora di vicenda.
Peccato perché di fronte ad un autore di questo calibro, c'era da aspettarsi anche stavolta un'opera notevole, che The falls non riesce proprio ad essere.
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