Regia di Ciro De Caro vedi scheda film
FESTIVAL DI VENEZIA 78 - GIORNATE DEGLI AUTORI
L'interrogativo focale se sia meglio soccombere dinanzi alle regole sociali che ci impongono di seguire schemi prestabiliti che ci inducano a raggiungere una stabilità che ci regali sicurezza, ma anche, probabilmente, un continuo sottofondo di insoddisfazione di fondo, oppure reagire ed opporsi, uscendo dagli obiettivi preimpostati e vivendo seguendo le dinamiche della propria indole, facilmente protesa ad un comportamento fuori dagli schemi di cui sopra.
La famiglia che dà affanni, ma anche sicurezza, o invece la libertà che facilmente procura solitudine, ma anche indipendenza, sono quasi sempre indirizzi antitetici che si escludono l'un l'altro una volta che si è scelto verso quale strada indirizzarsi.
Giulia è rimasta al bivio, incerta se indirizzarsi dove la porta il cuore e l'istinto, ovvero la libertà, oppure se seguire la prudenza di chi si predispone ad affrontare le incognite del futuro.
Una indecisione che la frustra, e la rende imprevedibile, incontrollabile, balzana, tanto da comportarsi in modo così bizzarro da rimanere esposta ad ogni incognita, e domiciliata in mezzo ad una strada.
E' un personaggio davvero forte, nella sua imprevedibilità e nella molestia del suo interporsi con gli altri, quello di Giulia nel film omonimo di Ciro De Caro.
E Rosa Palasciano, anche sceneggiatrice del film assieme al regista, è davvero molto convincente nel rendere viva e sin irritante l'antitesi che trasforma Giulia in un personaggio strano, bizzarro, facile a passare agli occhi degli altri per matta e disadattata, soprattutto da parte di chi, al contrario di lei, ha accettato i compromessi di una vita che includa la comodità di quattro mura e di un affetto acquistabile a suon di compromessi. Quelli che Giulia dimostra di avere davanti agli occhi, anche forse di anelarne le conseguenze, finendo poi per rifuggirli, in coerenza col suo atteggiamento di "ragazza strana".
Peccato che, con un soggetto così forte, De Caro si sia fatto prendere la mano inserendo alcuni anche interessanti personaggi di contorno (critici cinematografici e d'arte, un po' nerd, un po' bizzarri, dai risvolti e modi ironici e divertenti) che, tuttavia, si fanno prendere la mano durante la vicenda, finendo per risultare un po' molesti ed invasivi in un contesto inizialmente così ben concentrato sulle mosse della splendida protagonista.
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