Regia di Andrea Segre vedi scheda film
Andrea Segre torna dove aveva cominciato come regista di finzione, quando nel 2011 girò lo splendido "Io sono Li", in una Venezia viva e quasi di periferia. Questa volta sceglie l'isola della Giudecca, luogo ancora poco turistico, a sud del centro della città. Ci torna con molta esperienza in più e con l'occhio del documentarista (sempre magnifica la sua capacità di rendere vivi gli scorci, la natura, gli orizzonti), raccontandoci una storia di questi tempi, di pandemia e disgregazione. Venezia è svuotata dai turisti ed è, come dice uno dei protagonisti, un po' inquietante ma forse ancora più bella, e un'improvvisa tragedia spezza l'armonia di una famiglia, essenzialmente di pescatori di granchi: due fratelli vanno in contrasto, chi per soldi, gli sghei, e chi per amore di un luogo che non vorrebbe mai lasciare. Una storia che cresce lentamente, appoggiata su figure credibili, reali, forti, che Segre, con la consueta bravura, riempie di umanità. Attori perfetti, che ci dicono di questi tempi duri e di come, in fondo, abbiano rovinato le persone, fin dentro le suture familiari. Andrea Segre torna a volare molto alto, per un regista che è uno dei gioielli della nostra ormai vituperata cinematografia odierna. Da vedere.
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