Pietro e Alvise sono i due eredi di una famiglia di pescatori della Giudecca, l'isola più popolare di Venezia. Si scontrano nel cuore della trasformazione inarrestabile che sta cambiando la vita e l'identità di Venezia e della sua gente: l'impatto sempre più profondo del turismo globale ha modificato il rapporto stesso tra città e cittadini, tra casa e vita e la pandemia ha reso ancora più evidente questa crisi. Pietro nonostante fatiche e solitudini, vorrebbe continuare a pescare moeche, i granchi tipici della laguna; Alvise vede invece nella loro casa di Giudecca lo strumento ideale per ripartire tentando di entrare nell'élite del potere immobiliare che governa la città. Il loro scontro coinvolge tutta la famiglia in un racconto corale di come sta cambiando il nostro mondo.
Curiosità
LA PAROLA AL REGISTA
"A dieci anni esatti da io sono Li torno con un film di laguna alle Giornate degli Autori e il caso ha voluto che sia proprio questo mio film a inaugurare Sala Laguna, la nuova sala delle Giornate, dedicata a Valentina Pedicini, compagna di viaggio nel cinema indipendente e documentario. Un cinema dove i luoghi e i loro abitanti hanno un ruolo fondamentale per costruire insieme poetiche e significati. Un cinema aperto e plurale, sempre alla ricerca di sfide e dialoghi. Come è stato il progetto da cui è nato Welcome Venice, immerso nelle calli e nelle acque di una Venezia che si sente scomparire, che non sa dove andare, ma trova ancora la forza di esistere e di parlare, a sé e al mondo.
Una Venezia che rischia di essere consumata dalla sua stessa bellezza e fama, una città simbolo di urgenze e cambiamenti globali che coinvolgono tutti noi, una città che ha bisogno di vite, di cittadini, di spazi, come quello di una sala cinematografica rinnovata e restituita alla città stessa. In un’epoca difficile come questa di pandemie e chiusure, sono felice che questo mio nuovo film di laguna possa aiutare a celebrare una nuova apertura, una nuova strada di dialogo tra il cinema e la città, tra il cinema e il mondo".
Se l'Utente "Gruvieraz" molto attento negativamente a Films in Dialetto ha scritto male di questa Pellicola in Veneziano ( ed è di Treviso ...),cosa devo aggiungere io che sono di Udine e che si riesce a capire bene il Veneziano ?!?! Mah,Film assai inutile.voto.0.
La suggestiva ambientazione dà molto vantaggio alla pellicola: se il tema, non certo nuovo, fosse stato sviluppato con le stesse modalità, sullo scontro per la trasformazione ad esempio di un casolare di campagna in un agriturismo il risultato sarebbe stato trascurabile.
Non nutro la minima simpatia per la cultura contadina di un tempo, né per le sue dinamiche familiari, ma la poesia sulla città più bella del mondo, mentre affoga sotto il suo stesso peso, fisico e culturale, rimane sempre una promessa, anche nella sua forma nostalgica. Tra l'orrore di Mestre e la meraviglia di Venezia, io non avrai dubbi. Voto 6.
Argomento interessante, belle le immagini della laguna, bravi gli interpreti, ma il ritmo è troppo lento. Soprattutto nella prima parte si fa fatica ad entrare nella storia e nei rapporti familiari tra i personaggi.
E' un film che ha un suo perchè ma la prima parte solo descrittiva è troppo lunga rispetto alla seconda che di fatto svolge il soggetto e si rischia il tedio. Anche la fotografia necessitava di colori più saturi e maggior contrasto per esaltare la bellezza di Venezia. Abbondantemente sufficiente ma poteva essere meglio.
Banale e scontato. Il tema trito e ritrito del vecchio contro il nuovo Venezia edition. Magari gli stessi temi avrebbero avuto più presa se la storia fosse stata ambientata (almeno) 20 anni fa, il risultato finale ha un sapore anacronistico.
Venezia,Canale della Giudecca .Due fratelli si fronteggiano per l'utilizzo di un appartamento,Pietro (Pierobon) vuole continuare a viverci e dedicarsi alla pesca dei granchi (nello specifico moeche .piatto tipico della cucina veneta dal sapore compatto delle loro carni,assai pregiate e che non ho mai avuto il piacere di assaggiare ,comunque un chilo di questi granchi oscilla tra i 50/70… leggi tutto
Mezzo italiano, mezzo dialetto, parole masticate: insomma una ciofeca barbosa. La recitazione è pessima con delle scene inutili e pittoresche, come quella del deficiente in auto da solo con la mascherina. È la prima volta che m'imbatto in un film dove ogni tanto compare un personaggio con lo straccetto sulla faccia e tutt'ora me ne chiedo il motivo. Forse era necessario per… leggi tutto
Venezia,Canale della Giudecca .Due fratelli si fronteggiano per l'utilizzo di un appartamento,Pietro (Pierobon) vuole continuare a viverci e dedicarsi alla pesca dei granchi (nello specifico moeche .piatto tipico della cucina veneta dal sapore compatto delle loro carni,assai pregiate e che non ho mai avuto il piacere di assaggiare ,comunque un chilo di questi granchi oscilla tra i 50/70…
Mezzo italiano, mezzo dialetto, parole masticate: insomma una ciofeca barbosa. La recitazione è pessima con delle scene inutili e pittoresche, come quella del deficiente in auto da solo con la mascherina. È la prima volta che m'imbatto in un film dove ogni tanto compare un personaggio con lo straccetto sulla faccia e tutt'ora me ne chiedo il motivo. Forse era necessario per…
Andrea Segre torna dove aveva cominciato come regista di finzione, quando nel 2011 girò lo splendido "Io sono Li", in una Venezia viva e quasi di periferia. Questa volta sceglie l'isola della Giudecca, luogo ancora poco turistico, a sud del centro della città. Ci torna con molta esperienza in più e con l'occhio del documentarista (sempre magnifica la sua capacità di…
Questa classifica tratta dei film e dei serial migliori - ovviamente considerando esclusivamente le opere cui ho potuto assistere in maniera integrale e rispetto alle quali ho già scritto una recensione che si…
La Giudecca, Venezia. È lì che vive Piero (Pierobon), ex galeotto, che col fratello Toni (Citran) lavora come pescatore di moeche (granchi), le cosiddette pepite di mare. Alla morte improvvisa di Toni il terzo fratello Alvise (Pennacchi) vede l’opportunità di riscattare la propria parte della casa avita per farne una confezione extralusso da affittare ai turisti,…
Prima, 2019, c’era stato Pianeta in mare, un documentario su Marghera che apriva con una lunga sequenza fatta di una gondola che peregrinava per la laguna e l’accompagnava una delle canzoni veneziane più belle e antiche, Peregrinazioni lagunari.
https://www.youtube.com/watch?v=_eTOv6njIbo
E poi si precipitava nel girone infernale di Marghera.
Arrivò quindi…
Mancano tre giorni alla chiusura della Mostra del Cinema di Venezia e questo weekend offre un piccolo assaggio dei titoli di casa nostra che hanno partecipato alla kermesse lagunare. Si tratta solo di due titoli - ben…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (8) vedi tutti
Se l'Utente "Gruvieraz" molto attento negativamente a Films in Dialetto ha scritto male di questa Pellicola in Veneziano ( ed è di Treviso ...),cosa devo aggiungere io che sono di Udine e che si riesce a capire bene il Veneziano ?!?! Mah,Film assai inutile.voto.0.
commento di chribio1La suggestiva ambientazione dà molto vantaggio alla pellicola: se il tema, non certo nuovo, fosse stato sviluppato con le stesse modalità, sullo scontro per la trasformazione ad esempio di un casolare di campagna in un agriturismo il risultato sarebbe stato trascurabile.
commento di ssiboniNon nutro la minima simpatia per la cultura contadina di un tempo, né per le sue dinamiche familiari, ma la poesia sulla città più bella del mondo, mentre affoga sotto il suo stesso peso, fisico e culturale, rimane sempre una promessa, anche nella sua forma nostalgica. Tra l'orrore di Mestre e la meraviglia di Venezia, io non avrai dubbi. Voto 6.
commento di ezzo24Argomento interessante, belle le immagini della laguna, bravi gli interpreti, ma il ritmo è troppo lento. Soprattutto nella prima parte si fa fatica ad entrare nella storia e nei rapporti familiari tra i personaggi.
commento di Artemisia1593E' un film che ha un suo perchè ma la prima parte solo descrittiva è troppo lunga rispetto alla seconda che di fatto svolge il soggetto e si rischia il tedio. Anche la fotografia necessitava di colori più saturi e maggior contrasto per esaltare la bellezza di Venezia. Abbondantemente sufficiente ma poteva essere meglio.
commento di bombo1Quando un animale endemico e' vitale per la sopravvivenza dell'uomo ( a livello economico).
leggi la recensione completa di ezioBanale e scontato. Il tema trito e ritrito del vecchio contro il nuovo Venezia edition. Magari gli stessi temi avrebbero avuto più presa se la storia fosse stata ambientata (almeno) 20 anni fa, il risultato finale ha un sapore anacronistico.
commento di HaloahaloaBentornata, vecchia città perduta...
leggi la recensione completa di yume