Regia di Juanjo Giménez Peña vedi scheda film
FESTIVAL DI VENEZIA 78 - GIORNATE DEGLI AUTORI
Una direttrice del suono di uno studio di produzione cinematografica spagnolo si rende conto di soffrire di uno strano problema all'udito che la rende fuori sincrono rispetto ai suoni che emette e che percepisce. Un po' come succedeva ironicamente nella trasmissione cult Fuori Orario nel momento in cui Enrico Ghezzi presentava i film della nottata. Un errore madornale ed inspiegabile in una professionista come lei, inizia ad aumentare sino a creare una sorta di bolla di sordità che arriva ad oltrepassare il minuto, privandola anche dell'uso della parola.
Afflitta anche da problemi familiari piuttosto pressanti (un trasloco ed una madre che nasconde un grave malessere), la donna cercherà di comprendere quell'inspiegabile fenomeno che pure la scienza non riesce a motivare, finendo per scoprire cosa si annida nel segreto della sua infanzia di bambina con ritardi nel parlare e per questo seguita da un logopedista.
Arrivando a scoprire di essere, più che vittima di una malattia, beneficiaria di una dote simile ad un superpotere. Il primo lungometraggio di Juanjio Ginenez Pena è una sorta di thriller che sofisticato e lambiccato ma incalzante, che si trasforma in un piccola Conversazione coppoliana aggiornata e corretta secondo differenti dinamiche.
A rendere interessante la pellicola, fondamentale appare la presenza in primissimo piano della bella e brava attrice Marta Nieto, apprezzatissima e premiata qui a Venezia pochi anni orsono per Madre di Sorogoyen.
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