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Passi di morte perduti nel buio

Regia di Maurizio Pradeaux vedi scheda film

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La recensione su Passi di morte perduti nel buio

di mm40
3 stelle

Nello scompartimento di un treno greco, durante un passaggio in galleria, viene accoltellata al cuore una donna. L'arma del delitto è il tagliacarte che tutti i presenti avevano visto in mano, pochi secondi prima, a Luciano, fotoreporter italiano. Immediatamente l'uomo viene fermato, ma sapendosi innocente comincia a indagare come riesce sugli altri passeggeri di quello scompartimento.

 

Giallo-thriller in linea con il cinema di genere di quel periodo, Passi di morte perduti nel buio è la penultima regia (ma l'ultima, Thrilling love, arriverà solamente 12 anni più tardi) per Maurizio Pradeaux. La tensione è mantenuta con sufficiente capacità, le scene sanguinolente non mancano (sebbene non incidano come quelle di un Dario Argento, per intenderci) e l'intreccio è complicato quanto basta, senza eccedere in fantasia, tanto che la risoluzione finale non pare poi così imprevedibile. Leonard Mann, Robert Webber, Vera Kruska (che non è un prodotto alimentare biologico, ma un'attrice greca), Barbara Seidel, Antonio Maimone sono gli interpreti principali: un cast non proprio esaltante; grazie ai mezzi della coproduzione italo-ellenica, per lo meno, le riprese sono state effettuate realmente in Grecia. Del regista e di Arpad DeRiso la sceneggiatura; per il secondo questa è l'ultima in assoluto, dopo venticinque anni di onorata carriera nel cinema. Musiche gradevoli, ma c'è Riz Ortolani a firmare la colonna sonora e quindi nessuna sorpresa. 3,5/10.

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