Regia di Ola Jankowska vedi scheda film
FESTIVAL DI VENEZIA 78 - GIORNATE DEGLI AUTORI
La bella Mika torna nella natia Polonia per assistere il padre, afflitto da un problema alla testa che gli procura evidenti amnesie e stati di alterazione caratteriale.
Appena ripresa conoscenza, il convalescente, vedovo che nel frattempo si è rifatto una famiglia, riconosce la primogenita ma è convinto che sia rimasta una bambina.
La circostanza fa sì che la giovane possa rivivere nella memoria i momenti più teneri e gioiosi di una giovinezza fino a poco prima quasi rimossa, i cui dettagli ritornano in vita anche grazie alla visione di vecchi filmati d'infanzia in famiglia.
Diviso nel racconto in capitoli intitolati nel senso degli organi del corpo, Anatomy si impegna a fornirci un dettaglio introspettivo di una giovinezza che la crudeltà del tempo che passa pareva aver cancellato o comunque seppellito.
Intenso ma pacato, senza colpi di scena o svolte narrative di rilievo, il film dalla tenue fotografia, diretto dalla regista polacca Ola Jancowska, sceglie di sondare le pieghe più intime e private di uno stato d'animo annientato da ricordi troppo dolci per essere riaffrontati senza malinconia e un pressante senso di vuoto riguardo all'apatia del frustrato vivere odierno.
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